“Devo dire che soprattutto il centrosinistra pensa di poter utilizzare le indagini della magistratura per danneggiare i propri avversari politici”. Lo spiega il filosofo Massimo Cacciari, al Giornale. “Sicuramente – aggiunge – c’è un rapporto perverso, ma non c’è una responsabilità di una parte o dell’altra. Da un lato c’è una politica impotente, dall’altro c’è un’amministrazione della giustizia che tende a funzionare in maniera autoreferenziale. Ogni volta che si prova a prendere qualche decisione ci sono spinte conservatrici che bloccano ogni tentativo di riforma – sottolinea – . Poi c’è il discorso della strumentalizzazione politica, che significa che ogni volta che c’è un’iniziativa penale contro la destra insorge la sinistra e viceversa. In sintesi, quando si cerca di combinare qualcosa la magistratura reagisce”. Si riferisce alla riforma della giustizia del Guardasigilli Carlo Nordio? “Sì, ad esempio non è ammissibile che la pratica delle intercettazioni prosegua nel casino degli ultimi decenni, determinando una violazione della privacy clamorosa e facendo sì che l’indagato diventi subito condannato, con la complicità dei giornali – afferma -. Il fatto è che su un tema così difficile bisognerebbe intervenire su una base culturale comune e invece, soprattutto il centrosinistra, pensa sempre di poter utilizzare le indagini per danneggiare i propri avversari politici. Sicuramente c’è una strumentalizzazione delle inchieste”, ribadisce Cacciari.