“Il salario minimo orario legale deve essere parte di un intervento legislativo che dà valore generale ai contratti nazionali per tutti, in tutti i settori e per tutti i lavoratori, autonomi inclusi”. Così a Repubblica il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. A queste condizioni, dice, la proposta delle opposizioni è “uno strumento, un passo avanti”. Il governo, dice ancora, “non pensi di risolvere l’emergenza dei salari più bassi d’Europa solo con il taglio del cuneo o inventandosi gabbie salariali. È il momento di applicare la Costituzione. Con una legge che misuri la rappresentanza e assegni i diritti ai lavoratori di votare gli accordi che li riguardano ed estenda erga omnes i contratti nazionali. Nei contratti non c’è solo il trattamento economico minimo. Tredicesima, maternità, ferie, malattia, infortuni, welfare. Il salario minimo orario è utile, ma l’obiettivo finale è più ampio: cancellare i contratti pirata e i contratti di lavoro precari”. Rispetto alla posizione di Meloni “se la premier crede nella contrattazione, perché non ha messo un euro per rinnovare i contratti pubblici? Perché contrappone i benefici fiscali al rinnovo dei contratti? Anziché applicare la Costituzione per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini, continua ogni giorno a volerla cambiare: prima con le proposte per l’autonomia differenziata e il presidenzialismo. Ora con un attacco violento e inaccettabile alla magistratura di berlusconiana memoria. È una ragione in più per scendere in piazza il 30 settembre”.