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17 Novembre 2024

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Si parte nel segno di Sousa

Di Vanni Vignes

E’ stato il giorno di Paulo Sousa, che si ripresenta in conferenza stampa da allenatore della Salernitana, nel primo giorno di ritiro in quel di Rivisondoli.
A differenza di quelle della gran parte degli operatori del settore, che siano allenatori, direttori o calciatori, gli appuntamenti col tecnico portoghese non sono quasi mai “la fiera dell’ovvio”.
Ed anche ieri Sousa è stato chiaro, diretto, su 2 argomenti in particolare.
Il primo: rivolgendosi ai giornalisti ha manifestato il proprio sacrosanto disappunto per il modo in cui è stata gestita mediaticamente la “chiacchierata” avuta col patron del Napoli De Laurentis. Rivendicando la legittimità di avere rispettato una clausola del proprio contratto, ha confidato di avere parlato con 3 società italiane, 2 straniere ed una araba. Le polemiche create dalla stampa salernitana, ESCLUSO CHI SCRIVE, non hanno fatto certo del bene ad un clima che fin da subito si presenta bello caldo.
Il secondo messaggio chiaro lo ha poi rivolto alla società: Sono partiti Vilenha e Piateck, quindi mi aspetto velocemente i due sostituti ha dichiarato Sousa, mettendo subito in chiaro quali siano le sue idee in termini di tempi per la costruzione della rosa.
Insomma l’allenatore vuole una squadra completa il prima possibile, perchè per “competere” (che non vuol dire necessariamente vincere) con tutti, non si può prescindere da questo passaggio.
In chiave mercato però, la situazione non pare affatto sbloccarsi.
La Salernitana ha investito gran parte del budget nelle operazioni Dia, Ochoa e Pirola. Ad oggi il diesse De Sanctis ha poche armi a disposizione per combattere una guerra, quella del mercato, che necessita oltre che di soldi di idee e pazienza. Miretti è l’obiettivo primario, ma fatichiamo a comprendere il perchè un calciatore con oltre 30 presenze nella Juve fra campionato e coppe, debba accettare la destinazione Salerno in cambio di un prestito gratuito e senza obbligo di riscatto. Di proposte più allettanti sia per quanto riguarda il blasone che per la “vile pecunia” la Juve ne dispone in quantità. Vedremo quanto saprà essere convincente il diesse. E’ proprio lui l’ago della bilancia. Ha dimostrato l’anno scorso di avere conoscenza, competenza e capacità relazionali fuori dal comune. Oggi è chiamato a confermare il tutto senza avere però la stessa disponibilità della passata stagione. E’ certo che si parte da un organico sicuramente superiore e meno lacunoso, ma è altrettanto vero che anche per lui sarà difficile “fare le nozze coi fichi secchi”.
La sensazione è che si stia cercando di monetizzare il più possibile dalla cessione di Dia, che al sottoscritto appare inevitabile, per sbloccare la fase di stallo in cui il mercato granata e non solo quello, stagna inevitabilmente. Certo è che l’intervento a cui si è sottoposto il centravanti a fine stagione scorsa, di certo non aiuta ad ingolosire eventuali acquirenti. Fra 10 giorni la clausola di 25 milioni non avrà più valore e sicuramente, capiremo meglio la situazione. L’alternativa è un incremento del budget grazie all’intervento del Presidente Iervolino, che siamo certi non si tirerà indietro in caso di necessità. Per quanto riguarda tutti gli altri nomi che stanno circolando, meglio stendere un velo pietoso. De Sanctis ha altri canali, altre idee, come ha dimostrato l’anno scorso; mentre i soliti noti a caccia di pubblicità si confermano abili nell’attirare l’attenzione dei tifosi. Ca va sans dire.

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