“Smantellare il concorso esterno in associazione mafiosa, come annunciato da Nordio, vuole dire sconfessare apertamente la legislazione voluta da Falcone e Borsellino”. Così il fratello del giudice Paolo, Salvatore ‘sollecitato’ da Repubblica ‘utilizza’ la storia ed il fratello.
“Depotenziare il concorso esterno – dice ancora – vuol dire colpire i nostri martiri, quelli che il governo di destra dice di voler commemorare”. “E’ l’ennesimo segnale di un gravissimo attacco all’indipendenza della magistratura e alla ricerca della verità – prosegue – l’annunciata riforma sulle intercettazioni porterà un grave danno anche alla lotta alla mafia. Partendo da un reato minore si possono ad esempio scoprire le mosse dei nuovi mafiosi. La questione è semmai relativa a registrazioni riguardanti terze persone che finiscono sui giornali. Credo che questo reato abbia rappresentato uno strumento fondamentale per ottenere condanne importanti, poi passate in giudicato. Voglio ricordare i processi che hanno portato alle condanne degli ex senatori Marcello Dell’Utri e Antonino D’Alì. Il concorso esterno resta fondamentale per colpire i colletti bianchi che colludono con l’organizzazione mafiosa”.
E’ polemica politica.
“Alle manifestazioni per il 31° anniversario dell’eccidio di via D’Amelio spero che non venga nessun politico impresentabile, come il sindaco Lagalla, che presiede una giunta sostenuta da Cuffaro e Dell’Utri. Se accadrà, manifesteremo il nostro dissenso come sempre abbiamo fatto, in modo pacifico, dandogli le spalle e alzando le agende rosse”.