La battaglia sul salario minimo avviata dalla sinistra, al netto delle mille contraddizioni, va nella direzione giusta.
Immaginare tutele per i lavoratori, ma andrà fatto con le imprese e riuscendo le tasse per evitare lo scotto della inflazione, è sempre battaglia di civiltà come è apprezzabile l’idea ’più riformista’ di Matteo Renzi che immagina il percorso della partecipazione agli utili aziendali.
Serve però, a sinistra, un seria autocritica per recuperare credibilità.
Quando si poteva si è scelta la logica assistenziale, e sbagliata, del reddito di cittadinanza.
Tutelare chi ha più bisogno è ampliare la sfera delle opportunità e non consegnare contentini.
Costruire una proposta riformista è fare i conti con il populismo grillino ed i vecchi rottami della sinistra.