Mara Carfagna considera “il Lep sugli asili nido punto d’orgoglio della sua attività da ministro, ma secondo il Comitato presieduto da Sabino Cassese, che sta facendo la ricognizione dei Lep, quello non esiste”.
“Non mi spiego come si possa fare una affermazione simile” dice a Il Messaggero.
“Approvare e soprattutto finanziare un Lep in Italia non è mai stato facile. Ci siamo riusciti sugli asili nido grazie alla spinta dell’opinione pubblica. Il Lep è nella legge di Bilancio del 2022 e prevede, finanziando i costi di gestione, 33 posti ogni 100 bambini di età 3-36 mesi, da attivare gradualmente entro il 2027. Ma partendo subito, anzi: siamo già partiti” Da “quel che leggo nel documento del Clep, fanno riferimento a una documentazione fornita dal dipartimento del ministro Calderoli – spiega – in cui si segnala la richiesta del ministro per la Famiglia di approvare il Lep, che però c’è già per volontà di tutto il governo Draghi. Il governo dovrebbe accompagnare gli enti locali nell’attuazione, invece di fingere che non esista il Lep per poi riscriverlo e intestarsene il merito. Autorevoli giuristi come Cassese e Guzzetta (il relatore del capitolo scuola, ndr) dovrebbero dissociarsi da operazioni propagandistiche”. Sulle coperture non c’è alcun nodo. Per le strutture da costruire ci sono i soldi del Pnrr” e per la gestione “c’è uno specifico incremento del Fondo di solidarietà comunale con uno stanziamento proporzionato nel tempo: 120 milioni lo scorso anno, 175 milioni quest’anno fino a 1,1 miliardi a partire dal 2027. Sull’autonomia differenziata “Calderoli dice di essere pronto a un confronto costruttivo. Io non sono contro l’autonomia – sottolinea – ma in un quadro costituzionale attuato per la parte della Coesione e rivisto nel riparto dei poteri fra Stato e Regioni”.