di Vanni Vignes
Ancora fermo al palo il mercato della Salernitana, che dopo i riscatti di Ochoa, Pirola e soprattutto Dia, non ha concretizzato ancora nessuna delle trattative intavolate dal DS De Sanctis. Nulla di preoccupante, per carità, perchè l’ossatura di partenza della squadra permette di stare tranquilli, questo è chiaro, ma che l’organico abbia bisogno di essere completato e migliorato, è altrettanto evidente. Ciò che traspare è che la società si stia ritrovando “vittima” degli onerosi costi di gestione dei vari Sepe, Bonazzoli, Michael e Simy, i cui contratti sottoscritti in condizioni di “svantaggio” pesano in maniera determinante. Venissero annullati con un colpo di bacchetta magica, la Salernitana disporrebbe di almeno una ventina di milioni di euro da poter investire fra ingaggi e stipendi. La sensazione è che fra qualche giorno il presidente Iervolino possa decidere di intervenire personalmente, mettendo a disposizione un ulteriore budget, per sbloccare una situazione che col passare del tempo potrebbe diventare preoccupante. In questo caso però, c’è da riflettere su quali siano le operazioni “in linea” con le ambizioni e le prospettive di una società che ambisce a diventare la “nuova Atalanta” o il “nuovo Sassuolo”. Si parla con insistenza di Fabio Miretti. Lo juventino, dopo avere rinnovato il proprio contratto con la vecchia signora potrebbe, il condizionale è d’obbligo, essere ceduto in prestito per vedersi garantiti più minuti possibile rispetto a quelli che potrebbe avere restando a Torino. Miretti fra campionato e coppe nella scorsa stagione, ha messo a referto 1832 minuti in 40 presenze, con la media quindi di 45 minuti a partita. Con un rendimento costantemente al di sopra della sufficienza. Il suo valore adesso si aggira intorno ai 15 milioni di euro. A Salerno il ragazzo potrebbe arrivare con due eventuali soluzioni. La prima è un prestito secco. Vuol dire che la Salernitana lo fa giocare, gli garantisce la vetrina della serie A, lo migliora grazie al lavoro di Sousa, e poi lo rimanda a casa bello e formato. Senza ricavarne nulla. In pratica lavorerebbe gratis per la Juventus. La seconda opzione sarebbe un prestito con diritto o magari obbligo di riscatto a 15 milioni. Ma nell’ ottica dell’autofinanziamento il cui obiettivo finale, come appena detto, è diventare una nuova, solida e florida realtà del calcio italiano ai massimi livelli, la Salernitana si può già permettere di pagare 15 milioni un calciatore? Per rivenderlo poi a quanto? E spendendo 15 milioni per un centrocampista diciannovenne, come verrebbe accolto magari un eventuale sostituto di Piateck nel caso non avesse un valore di mercato superiore?
La sensazione o l’augurio se preferite, è che quest’operazione non si concretizzerà. La Salernitana ha altre possibilità, più sostenibili, più intelligenti, più vantaggiose. E’ il momento però di cominciare ad affondare i colpi.