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15 Novembre 2024

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Gli anatemi delle pubbliche Autorità a difesa dell’ecologismo, religione del terzo millennio

di Luigi Mazzella

Oggi, nel terzo millennio, il contrasto tra gli scienziati, i filosofi e gli uomini di pensiero libero con i teologi, gli uomini di fede, i fanatici dell’ideologismo poitico e i Governanti che, acriticamente, li rappresentano sta assumendo forme e modalità diverse di lotta.

La credenza religiosa e l’utopia politica si sono congiunte nell’ambientalismo che, come ha sostenuto lo scrittore Michael Crichton a San Francisco nel 2003 rappresenta la religione del nostro tempo. 

Non solo ragazzine con ben modellate treccine, santoni, predicatori e sedicenti “profeti” di future apocalissi, ma anche uomini delle più alte Istituzioni dell’Occidente soprattutto europeo lottano, a loro dire, per salvaguardare la “creazione” divina che l’uomo tenta, con le sue azioni immorali, di alterare.

Sporcare la “perfetta” creatura di Dio rappresenta il grave “peccato” dell’odierna umanità. 

Anche se il buco dell’ozono di dieci anni fa si sta restringendo, dando ragione agli scienziati non inquadrati nelle file degli ambientalisti, la religione del pessimismo ecologico non arretra, attribuendo a colpa dell’uomo quel mutamento climatico che è una “costante” nella storia della Terra ed è ritenuto, da fior di intelletti, strettamente dipendente da ciò che avviene, del tutto meccanicisticamente, nel Cosmo. 

Ovviamente contro i scienziati, sempre più numerosi, che parlano di “bufale colossali” (il nostro Zichici, un tempo magnificato ed esaltato, è stato l’ultimo in ordine di tempo a finire sulla graticola), c’è la sollecitudine degli Uomini di governo a pronunciare pubblici anatemi contro il “negazionismo” del pericolo ambientalista.

C’è chi sostiene che, come in molti in molti altri fatti connessi alla religione, non sia estranea all’ecologismo la presenza di un forte interesse economico: quello di favorire l’industria che si è sviluppata, soprattutto negli Stati Uniti d’America, per salvare il Pianeta. 

Interesse che non vi sarebbe in un’ipotesi di diverso oltraggio alla creazione: quello sulle “variazioni sul sesso” che alterano l’intento, considerato “divino” dettoincisivamente del “crescete e moltiplicatevi”. 

Qui l’interesse dei servizi segreti occidentali a reggersi in modo indipendente dai poteri costituiti favorendo il traffico della droga va nella direzione dei “desiderata” delle giovani generazioni, assetate di sesso libero e dionisiaco dopo anni di divieti.

In conseguenza, in questo caso gli anatemi sono presso che assenti in chi ha bisogno, per il mestiere prescelto, di riscuotere il favore popolare.

L’idea che l’’oscurantismo non sia morto ma abbia solo mutato i suoi obiettivi appare sempre più convincente, perché s’iscrive in un percorso, per così dire, “obbligato”. 

Negli ultimi due millenni della Storia umana dell’Occidente, dominato dal sogno politico utopico e dalla credenza religiosa acritica, il rapporto dell’Autorità pubblica, espressione di una società imbevuta di invincibili irrazionalismi, non è stato certamente sereno e disteso con la scienza e il mondo del pensiero in generale. 

Filosofi e scienziati, ispirandosi fin dall’antichità alla ragione, all’empirismo, alla concretezza e all’evidenza della realtà hanno dovuto defendersi dalle intemperanti accuse di uomini che credevano nella rivelazione divina della verità, all’astrattezza della metafisica (iperurarnica o altra), dell’utopia propagandata da uomini politici portatori di ideologie fantasiose e investiti, per il favore riscosso proprio per la banalità delle loro idee, del governo dei Paesi.

Naturalmente, noti rappresentanti della fede religiosa (Aurelio Agostino d’Ippona, Averroé, Alberto Magno, Tommaso d’Aquino) e del pensiero politico (da Platone agli illuministi francesi, teorici della libertà di pensiero ma non del pensiero libero, che è cosa ben diversa) hanno sempre sostenuto di essere osservanti della ragione.

In conseguenza, i governanti che li rappresentavano, ammettevano che la scienza potesse dare una legittima conoscenza del mondo, ma che, in realtà, si trattava pur sempre di una visione incompleta, imperfetta ed errata che poteva essere corretta solo dalla rivelazione divina (alias : dalla fede). 

In altre parole, l’oscurantismo religioso non è mai stato debellato dalla vita dell’Occidente, come dovette constatare, dopo molti suoi predecessori del pensiero libero, Charles Darwin pubblicando, nel secondo Ottocento, “L’origine della specie”.

L’America del Nord assunse la leadershipdell’anti-evoluzionismo darwiniano, proibendone l’insegnamento in molti Stati e costringendo la Corte Suprema a intervenire contro il creazionismo religioso, insegnato nelle scuole come “scienza” nonostante la sua natura esclusivamente fideistica.

Anche oggi l’America che sarebbe, secondo i parametri occulti degli ambientalisti, il Paese più inquinante dell’Occidente (e che si oppone a ogni ingerenza di natura ecologica nel proprio territorio) finanzia, conduce e dirige la battaglia dei religiosi del terzo millennnio; e i Governanti dei Paesi (“satelliti” o”colonizzati” o “amici nella NATO”) ripetono pedissequamente le stesse noiose geremiadi suggerite da Washington. 

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