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19 Gennaio 2025

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La ”meglio gioventù” americana nell’ “Euphoria” di Sam Levinson

di Luigi Mazzella

Il diniego del Pentagono di ritirare le truppe statunitensi dall’Afghanistan nonostante l’ordine impartito dal Presidente in carica degli Americani nonché l’evidente, pratica impossibilità dello stesso Donald Trump di modificare i poteri esistenti all’interno dei servizi segreti e degli organi di polizia (civile e militare) degli Stati Uniti d’America senza il sostanziale beneplacito di chi li dirige rappresentano eventi che non hanno ricevuto il giusto rilievo nell’opinione pubblica occidentale né tale ultima circostanza è stata stigmatizzata in maniera sufficiente. 

Se si considera che i “vertici” dell’Amministrazione incaricati di difendere il Paese con attività militari ,di intelligence e di polizia sono, ufficialmente, alti “funzionari” pubblici, pur sempre assunti alle proprie dipendenze e stipendiati dallo Stato (e non di certo, quindi, eletti dal popolo) e si valuta il pericolo dell’esistenza di una rete di collegamento tra le centrali operative di tali organi con i cosiddetti “servizi deviati” e i rapporti tra le “intelligece” militari delle forze armate dei vari Paesi Occidentali, si può arguire che nell’ordimento che gli Occidentali, per bocca degli Stati Uniti d’America (definitosi Paese-guida per un “vizietto” superomistico tipico della nostra cultura) affermano di voler “esportare” nel resto del mondo come modello di democrazia qualcosa s’è inceppato con gravi ripercussioni sulla capacità delle Autorità pubbliche (liberamente (senza ombre?) elette) di sottrarsi al condizionamento di spie e generali che possono in conseguenza considerarsi i “veri padroni del vapore”. 

A tale deformazione va aggiunta la pratica invalsa nell’intero Occidente di liberarsi di uomini politici (molto probabilmente ritenuti “scomodi” dal potere finanziario annidato negli uffici di Wall Street e della City) attraverso una diffusione sempre più massiccia dell’uso (molto spregiudicato e disinvolto) della giustizia. In America, a Gary Warren Hart fu impedito di presentarsi alle elezioni presidenziali per un giudizio di “me-too” e lo stesso ma con accuse ben più pesanti, si sta tentando di fare con Donald Trump in vista delle prossime elezioni del 2024. 

In Italia, l’uso politico della giustizia ha privato l’Italia o ha condannato al ludibrio leaderprestigiosi e capaci, consegnando le sorti del Paese in mani di uomini e donne politiche di grande velleitarietà e si analoga insipienza. E’ chiaro che una tale progressione verso il basso non è un indice di buona salute.

L’ingerenza del potere finanziario nella vita politica dei Paesi Occidentali, soprattutto attraverso il controllo presso che totalmente acquisito del sistema mass-mediatico rende, infine, l’informazione uno strumento di propaganda politica e non di libera acquisizione di dati utili per formarsi un’opinione; il che, direbbe Guareschi, non è né bello né istruttivo. 

D’altronde, la persistenza nell’intera popolazione occidentale di assolutismi religiosi (monoteistici mediorientali) e politici (fascisti e comunisti) che sono cinicamente utilizzati, dalle agenzie spionistiche e militari per ripetuti interventi di destabilizzazione degli Stati (che la fine della secnda guerra mondiale aveva reso sostanzialmente sottomessi a vantaggio di un rafforzamento del predominio delle due Potenze occidentali egemoni) motivati con il rigurgito di vecchi fanatismi di destra o di sinistra. L’utilizzo di “false etichette” per azioni reali, spesso incrociate e sempre sanguinose e cruente di terrorismo, comunica “al colto e all’inclita”, cioè a tutti indistintamente, la sensazione di un conflitto per antichi e non sopiti rancori, sotterraneo e diverso da quello elettorale, e ciò contribuisce ulteriormente all’instabilità dell’intero mondo Occidentale.

Non è, invece, un dato certo ma un sospetto di cui v’è traccia cospicua in film e docu-serie cinetelevisive secondo cui il traffico della droga e l’esercizio di altre intraprese criminali siano diretti a incrementare il flusso dei finanziamenti occulti dei servizi segreti. Se provato in modo inconfutabile, ciò renderebbe questi ultimi indipendenti dal sostegno “ufficiale” iscritto nei bilanci pubblici e quindi dalle pubbliche Autorità elette.

Ripristinare i rapporti alterati e ricondurli alla loro forma originaria, non è un’impresa facile… ma neppure del tutto impossibile! E’ essenziale, però, che vi siano la lucidità mentale e la volontà di farlo!

Si può sperare che ciò avvenga ad opera della “meglio gioventù” di pasoliniana memoria?

Per rispondere alla domanda, suggerisco la visione di un lungo, intenso, drammatico serialtelevisivo, intitolato Euphoria, prodotto da HBO e diffuso in streamingsu piattaforma digitale, diretto da Sam Levinson, giovane regista americano, figlio d’arte (suo padre è il grande Barry).

Il quadro della società americana giovanile offerto da un tale talento della cine-tele camera può essere, però, anche così sconvolgente da indurre a pensare che il tramonto dell’Occidente, preconizzato da Oswald Spengler ai primi del secolo scorso, sia più prossimo del previsto e probabilmente del tutto inevitabile. E’ un rischio comunque da correre, perché c’è un risvolto positivo della medaglia nella lucida percezione del giovane Levinson.

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