14.4 C
Napoli
15 Novembre 2024

Chi siamo

Beni immobili confiscati alla malavita, Lepre: “Il Comune destini alcuni di essi alle eccellenze del Made in Italy”

Il Comune di Napoli ha dato il via libera  all’acquisizione al patrimonio di 36 beni immobili confiscati alla criminalità organizzata e  attualmente affidati all’Agenzia nazionale dei beni sequestrati. Si tratta in prevalenza di appartamenti in condominio distribuiti su tutto il territorio comunale, ma non mancano neppure abitazioni indipendenti, depositi e negozi. L’obiettivo dichiarato da parte della Giunta Manfredi è “fare in modo che gli immobili vengano destinati ad usi con finalità sociali e di pubblica utilità, affermando il primato della legalità e, al tempo stesso, garantendo una sorta di ristoro di quanto sottratto con violenza alla società civile”. Alla nota del Comune di Napoli è seguito l’appello dell’economista Gianni Lepre, consigliere del Ministro della Cultura Sangiuliano: “Accogliamo con soddisfazione la notizia dell’interesse dimostrato da Palazzo San Giacomo sui 36 immobili sottratti alla malavita, e siamo pianamente favorevoli al loro impiego in favore  di attività formative; in favore degli adolescenti, per l’accoglienza dei rifugiati,  e per il reinserimento delle persone con problemi di dipendenza o di persone vittime di violenza di genere, ma bisogna anche pensare alla nostra grande tradizione culturale ed artigiana il cui cambio generazionale è a rischio proprio grazie all’assenza di centri per la formazione specializzata d’eccellenza”. Il prof. Lepre che tra l’altro è presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di ODCEC Napoli, nonché numero 1 della commissione Economia della Cultura dell’Ordine nazionale dei Dottori Commercialisti ha poi continuato: “Sul versante appena tracciato, il sindaco Manfredi individui alcuni di questi immobili da destinare alle Associazioni d’Imprese d’eccellenza del Made in Italy visto che Napoli è il fulcro dell’artigianato vanto del Sistema Italia nel mondo. Gli immobili così individuati e destinati all’utilizzo no profit potrebbero essere impiegati quali botteghe o centri di formazione specialistica per sarti, orafi, artisti del corallo e del cammeo, liutai, ceramisti, scultori, camiciai, pantalonai e tutte quelle attività artigianali che da sempre sono il vanto della napoletanità”. Lepre ha poi concluso: “Un’operazione del genere potrebbe garantire ai nostri giovani una formazione reale e spendibile in un momento nel quale la nostra grande cultura popolare ci ha reso orgogliosi delle nostre origini per le quali diventa imperativo continuare a tramandarle alle nuove generazioni”.

Articoli correlati

Ultimi Articoli