“Quello sul salario minimo è stato un incontro importante, molto importante. Nessuno ha sbattuto la porta in faccia agli altri. Sul salario minimo la presidente del Consiglio ha fatto rilievi solo di merito e noi abbiamo risposto nel merito. Una discussione tra persone adulte. Mi conceda la battuta: sembrava una riunione tra direttori generali dei ministeri perché c’è stata molta tecnica, molto merito e nessuna pregiudiziale ideologica”. Lo dice a La Stampa Carlo Calenda, leader di Azione. “Non è assolutamente detto che si riesca a chiudere sul salario minimo – spiega – ma siamo all’inizio di un metodo importante, che può farci fare molti passi avanti”. La proposta della presidente “è stata questa: ok, voi andate avanti con la vostra battaglia, per parte mia voglio affrontare la questione del salario minimo, sulla quale non ho una pregiudiziale, non come questione singola, ma dentro un provvedimento più ampio di garanzie sulla questione lavoro. E ci ha annunciato che sta facendo preparare dal Cnel un testo con dati ed evidenze, da utilizzare come base di discussione”. Tutti “abbiamo dato risposte chiare a Meloni e io per primo ho difeso a spada tratta le ragioni per le quali a mio avviso le posizioni della presidente del Consiglio non sono fondate. In altre parole abbiamo risposto che noi andiamo avanti, faremo la nostra campagna che ci sembra giusta e doverosa, ma tutti ci siamo detti d’accordo sul fatto che il dialogo debba e possa continuare”. Nessuno “può dire come finirà questa battaglia, giusto essere molto vigili ma sia Schlein che Conte sono stati costruttivi”. Tutti “abbiamo discusso senza pregiudiziali. Ora l’onere della prova è nelle sue mani”. Meloni “ci ha annunciato che intende affrontare tutto questo capitolo nell’ambito della Legge di Bilancio, quindi presto, non fra 8 mesi. Poi, certo – sottolinea – noi vigileremo”. (ANSA). Y64-FD 2023-08-12 08:36 S0A QBXB POL