Il Ministro Gennaro Sangiuliano, uomo di grande cultura, sta facendo molto bene alla guida del Ministero. Non ha, dunque, bisogno di alimentare la inutile demagogia.
La riunione di Ferragosto, al Ministero della Cultura, con i Direttori generali del Mic “per fare il punto sul lavoro svolto in questi mesi al Ministero e pianificare le prossime attività” è legna nella locomotiva del populismo.
E’ assecondare l’idea delle Istituzioni e della politica che lavorano poco, che fanno troppe vacanze. Spiace che ad alimentare questo meccanismo sia un intellettuale come Sangiuliano. Non ne ha bisogno e dovrebbe, uno come lui, essere in prima linea nell’abbattere i luoghi comuni della vulgata generale.
Un errore, insomma, che non costruisce (fra le altre cose) neanche consenso. La riunione del Mic alimenta la narrazione dell’arroganza al potere, dell’antipatia. Non serve.
Il bravo Ministro si sintonizzi, meglio, sulla comunicazione politica. E’ diversa da quella istituzionale e dal giornalismo, dove è maestro. Lo storytelling del nuovo corso viaggi sull’efficacia dei risultati, sul cambio di rotta, sulla capacità di aprire e non di chiudere.
Collaboratori e consiglieri, troppa vecchia destra in cerca di riscatto, diano una mano in questa direzione.
Evitino poi, possa commettere altri errori come quello della candidatura alla Presidenza della Regione fatta filtrare, e sostenuta, a tre anni dall’appuntamento elettorale. Un massacro mediatico al quale, il Ministro, si è sottratto con intelligenza.
La guida del Ministero non sia la guerra a nessuno, non sia la rivincita del personale politico che si sente ‘opposizione sempre’ ma l’occasione per scrivere, davvero, nuove pagine. Di apertura e non di scontro.