“Se organizzo una processione del Corpus Domini me la bloccano perche’ intralcio il traffico. Se e’ una manifestazione pro Lgbt divento un eroe”. Marcello Pera sintetizza cosi’ i motivi per cui risponde con un “si’ che esiste” a chi al Corriere della Sera, chiede se davvero esiste quella ‘cupola del pensiero unico’ denunciata dal generale Vannacci.
L’ex presidente del Senato, ora senatore FdI, mette nel mirino “certe corporazioni, lobby molto potenti che orientano l’opinione pubblica e influenzano la stampa” per cui “chi manifesta un pensiero diverso diventa un avversario”. “Pensiamo alla cultura della cancellazione. E’ diventata una moda. Viene assunta in maniera acritica e rilanciata. Invece e’ pericolosa. Perche’ si perde la storia e la nostra identita’. L’abbiamo importata dagli Usa, come tante pessime cose, assieme a quelle ottime. Pensiamo al tema del clima”.
Pera aggiunge che “l’uomo e’ diventato il virus nocivo dell’ecosistema. Anche una forte pioggia si attribuisce al fattore antropico. Una banalita’ che dobbiamo ripetere – osserva – o diventiamo bersagli di critiche. Mi stupisce il modo acritico con cui lo ripetono anche coloro che non ci credono. Solo per irresponsabilita’ e conformismo”. Allora ha ragione Vannacci? “Si’ – risponde Pera – ma c’e’ modo e modo. Quando si da’ libero sfogo alle opinioni, indipendentemente da quelle che si hanno, credo che l’autocensura sia necessaria: un po’ di ipocrisia rende omaggio alla verita’”, mentre l’alto ufficiale “ha detto cose che in Italla, ma anche all’estero, basti pensare allo scandalo Usa sui gay nell’Esercito, pensano in molti. E che, pero’, come ufficiale dell’esercito non poteva dire. Perche’ per chi indossa una divisa, o una toga, il dovere di rappresentare l’istituzione prevale sull’espressione del libero pensiero”. E questo “secondo una ragionevole interpretazione della Costituzione e delle norme delle gerarchie e degli ufficiali dell’Esercito”. Una riflessione sul possibile futuro in politica di Vannacci: “Usa slogan facili che raccolgono consensi nelle strade e nelle piazze e siccome i voti non olezzano e’ possibile che si candidi. Ma non gli auguro di entrare in Parlamento. Sarebbe il primo deluso dallo scoprire che tutte le cose che dice rimarranno li’. Quindi ci pensi bene, perche’ dall’altare alla polvere vince la legge di gravita’. E poi torna il dovere di rispondere al capogruppo. Oggi e’ l’eroe del giorno, domani -conclude – sara’ un numero per la chiama”.