Di Vanni Vignes
Non bastano cuore e determinazione per avere la meglio del Frosinone, che costringe la Salernitana al terzo pareggio stagionale dopo essere passato in vantaggio praticamente alla prima occasione della gara. I padroni di casa probabilmente avrebbero meritato l’intera posta in palio, nonostante le assenze di Culibaly e Dia, i suoi uomini di punta ed un livello di qualità del gioco ancora lontanissimo dagli standard proposti nella scorsa stagione. Sousa non rinuncia al 3421, proponendo Maggiore e Martegani in mediana e Cabral “falso nueve” puntando su possesso e dialoghi nello stretto. L’intensità, la ricerca delle giocate, anche i concetti proposti per lunghi tratti hanno convinto ma è proprio nella “scintilla” che accendesse la miccia che i granata sono mancati. Martegani dimostra ancora una volta di avere potenziale, Candreva si conferma leader indiscusso mentre finalmente è parsa positiva la prestazione di Mazzocchi, più “sul pezzo” e maggiormente mentalizzato rispetto a quanto proposto fino a stasera. Nella ripresa la Salernitana per 25 minuti abbondanti ha poi messo alla corda gli ospiti, trovando il meritatissimo pareggio con Cabral dando poi l’impressione di poter trovare il colpo da 3 punti da un momento all’altro senza peró riuscire mai a sferrarlo. La girandola dei cambi ha poi lentamente spento Ochoa e compagnoli che, soprattutto dopo l’uscita di Mazzocchi con Kastanos spostato sulla destra, hanno calato involontariamente ma vistosamente il livello di intensità e pericolosità. Il pareggio finale lascia un po’ di amaro in bocca ma muove comunque la classifica in attesa del rientro di culibaly e soprattutto di Dia. Dai suoi gol passerà il treno salvezza della Salernitana.