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30 Ottobre 2024

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I W.A.S.P. e l’Occidente

di Luigi Mazzella

Probabilmente, considerare l’Occidente come un blocco unitario è un errore. 

La componente WASP (White Anglo-Saxom Protestant) ha sue, proprie caratteristiche che l’acronimo individua e sottolinea bene. 

Poniamoci delle domande. Può dirsi che essa si contraddistingua nettamente da ogni altra? Verosimilmente, sì!

E’ sostenibile che essa eserciti un ruolo dominanante nella politica complessiva della parte di mondo collocata a ovest del Pianeta? Per molta parte degli Occidentali indubitabilmente sì!

Degli assolutismi, religiosi e politici, che hanno sconvolto e sconvolgono la vita dell’Occidente i WASP si sono sempre tenuti lontano oppure li hanno cinicamente utilizzati per fini di potere. 

Il cattolicesimo che gli Spagnoli intendevano fare approdare in Gran Bretagna con l’invincibile Armata fu travolto dalla flotta di Elisabetta I nelle acque della Manica. 

L’ebraismo, invece, penetrò oltre le scogliere di Dover ma fu abilmente contenuto negli ambulacri delle banche e delle logge massoniche e perse ogni patina di religiosità, servendo unicamente gli interessi economici della Corona. 

Come instrumentum Regni ancora più efficace fu utilizzato l’anglicanesimo-calvinista che consentì all’istituto monarchico, del tutto incongruente con principi di razionalità e, addirittura, di buon senso, di avere una sua legittimazione, cosiddetta “divina” e una posizione di primazia nella vita pubblica inglese per la sua sovraordinazione alla Chiesa. 

Il puritanesimo, mutuato dalla sessuofobia religiosa mediorientale, è ancora oggi, nell’Occidente egemonizzato dai WASP, callidamente utilizzato dal Deep State (quello che veramente conta) per “far fuori” uomini politici scomodi.

Dell’Idealismo filosofico continentale, iniziato con Platone ma diventato nella sua più eclatante manifestazione Ottocentesca “made in Germany”, i WASP si sono sempre serviti, per realizzare propri fini, con la cosiddetta politica dei due forni: disprezzando in eguale misura fascisti e comunisti, li hanno alternativamente utilizzati a beneficio della loro politica egemonica. 

Del tutto sprovveduti e fanatizzati da parole di assoluto servilismo al “verbo” dominante, gli uni e gli altri, dopo le sonore batoste belliche (calde o fredde) subite nel secolo scorso, si sono prestati e si prestano a fare da tappetino ai leader delle due potenze vincitrici e dominanti.

Un problema interessante è quello di capire quale dei due “servi” considerati “sciocchi”sia preferito dai due padroni.

Il caso italiano può servire da guida per orientarsi. Nello Stivale i Deep States, statunitense e britannico, hanno operato meglio a sinistra che a destra: i comunisti, nel corso degli anni e in virtù degli eventi, sono stati tenuti distinti in due partiti. 

In quello della tradizione, gli orfani di Stalin, abituati a un’obbedienza pronta, cieca eassoluta, non hanno avuto difficolta a sposare con eguale, passionale ardore bellicistico, in luogo delle guerre dell’imperialismo bolscevico quelle dei nord-americani.

I sinistrorsi per ribellione congenita e amanti insaziabili di redditi e sussidi, cresciuti con i “vaffa” di Beppe Grillo, sono approdati nelle mani di Conte (chiamato da Trump, per lasua “doppiezza”, Giuseppi) che li gestisce come meglio non si potrebbe. 

I fascisti, quelli doc, invece, per andare al governo si sono alleati con uomini della destra cosiddetta “moderata”, E ciò, per conquistare la ben nota “minoranza di governo” (consentita da “porcate” denominate eufemisticamente “leggi elettorali”) e non sempre riescono a rispondere alle aspettative che spioni e generali del fronte WASP avevano, probabilmente, riposto nella “pulzella della Garbatella” (dopo possibili, faticose trattative per indurla a compiere i più clamorosi “voltafaccia” della politica italiana del dopoguerra).

Quando per esempio un noto leader della coalizione di governo ha accennato alla possibilità che il fenomeno immigratorio potesse servire a destabilizzare i Paesi del vecchio Continente e a indebolire economicamente l’Unione Europea a vantaggio degli interessi degli statunitensi e dei britannici (usciti, non a caso con la Brexit dall’Europa), è stato necessario che la smentita, vagamente argomentata, provenisse dalle file del Movimento 5 Stelle.

All’ipotesi prospettata da Salvini di intese sotterranee delle “intelligence” anglosassoni con la criminalità organizzata degli scafisti e con gli apparati di gestione delle intraprese nautiche non governative per “destabilizzare” e danneggiare economicamente i Paesi dell’Unione Europea si è contrapposto fieramente Conte, nel silenzio assordante della Presidente del Consiglio.

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