“Vedere il Papa che per la prima volta nella storia delle nostre istituzioni è entrato dalla porta del Senato per rendere omaggio a un ex capo dello Stato, mi ha emozionato. Ritengo poi che questo gesto abbia un triplice significato”. Lo dice al Corriere della Sera l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini.
“Il primo – dice – è che la visita del Papa, liquidando ogni ricostruzione di comodo sul passato, rende omaggio alla persona Giorgio Napolitano. Un non credente che ha sempre rispettato la Chiesa e il mondo cattolico italiano, che ha intessuto relazioni importanti con Giovanni Paolo II, con Benedetto XVI e con papa Bergoglio, ma che avrà un funerale laico. È la dimostrazione di come il Papa interpreti il suo amore verso l’umanità: senza frontiere. Una risposta anche a chi ha avuto da eccepire rispetto alla visita e alla preghiera di un Papa sulle spoglie di un non credente”.
“C’è anche un significato più politico: Francesco varcando la soglia di Palazzo Madama ha compiuto – sottolinea- un atto di amore verso la Repubblica italiana, certificando quel rapporto speciale tra Santa Chiesa e Italia che il Papa rinnova con questo gesto”. Il terzo significato “per me importantissimo: è il riconoscimento al valore della politica in generale. Un valore riconosciuto da un’autorità come il Santo Padre in un momento in cui anche in altre parti del mondo sembra prevalere l’idea che la politica tutta vada liquidata con il marchio dell’infamia”. In molte circostanze Napolitano “faceva intendere che, pur non avendo il dono della fede, aveva ben presente di che storia il nostro Paese fosse figlio, quale eredità raccogliesse. Così il Papa, attraverso l’omaggio a Napolitano – sottolinea – credo riconosca alla Repubblica il rapporto speciale che essa ha con la cristianità”.