Si possono avere idee diverse su Vincenzo De Luca. Sulle sue azioni e sull’esperienza di Governo. Qualcosa unisce tutti: ha coraggio ed è un ‘mostro’ nella comunicazione. Non media, impone il dibattito.
Alla festa dell’Unita’, giocando sull’istinto suicida di chi organizza e poi lo chiama, ha dato una lezione al Pd, ha smontato l’opposizione interna, ha consegnato una tabella di marcia che va oltre ‘la politica politicante’ e gli viene facile quando ha avversari avvitati sul nulla.
“Il problema – ha detto – non è il terzo o il quarto o il quinto mandato. Il problema è Vincenzo De Luca, un uomo libero che non ha padroni e non ha correnti. Questo perché tra la bandiera di partito e la verità scelgo la verita e perciò credo di avere il rispetto anche degli altri partiti”.
Rivolgendosi alla platea ha detto: “Chi vi sta parlando è il più votato d’Italia del Pd. Io ebbi il 70% dei voti. Il Pd alle Comunali di Napoli ha il 12%. Chi vi sta parlando ha preso il triplo dei voti di quello che ha preso la Schlein. Non che mi aspetti che mi si dica grazie, ma perlomeno non mi rompete le scatole, fate perlomeno le persone educate. L’educazione non è un optional vorrei ricordarlo a qualche giovanotto del Pd, ma una precondizione”.
Per lui è altra la direzione di marcia. “Se fossimo partito serio – ha concluso – avremmo parlato di quanto fatto alla Regione Campania per sputare sangue e rivendicare con orgoglio le cose fatte. Ma invece siamo dei maleducati”.