“Quando si parla di vite umane, non sono mai i numeri quelli da tenere in stretta considerazione. Nell’ultimo quinquennio, al netto del Covid, si registra una tendenza alla riduzione degli incidenti in generale e in alcuni settori, più di altri: -17,3% per gli infortuni e – 24,2% per quelli mortali”. E’ quanto afferma al Corriere della Sera la ministra del Lavoro Marina Calderone, commentando i dati dell’Inail. “Ma non può essere il punto di arrivo di un’azione che ha come obiettivo quello di non perdere vite umane sul lavoro. Sono – dice – dell’avviso che bisogna investire per sostenere le aziende virtuose che applicano in modo puntuale le disposizioni con incentivi ad hoc”. Calderone parla di “azioni da portare avanti su prevenzione, formazione e controlli. È nella scuola che si deve insegnare la sicurezza sul lavoro” mentre la formazione va resa “più incisiva e specifica per classi di rischio collegate alle mansioni e aggiornarla nel momento in cui il lavoratore cambia ruolo”. Sui controlli “abbiamo fatto e stiamo facendo molto. Da poco è partito il corso di formazione per 800 nuovi ispettori tecnici. L’obiettivo è aumentare il numero delle ispezioni e il presidio su settori e attività ad alto rischio. Dalle prime risultanze emergono percentuali molto alte di irregolarità”.
Calderone parla anche salario minimo: “Il lavoro del Cnel è stato prezioso perché ha arricchito il dibattito e confermato quello che da tempo diciamo: esiste una contrattazione collettiva che copre ben oltre l’80% dei lavoratori. Questa è la base. La Cassazione dimostra che esiste il tema del salario dignitoso, più che del salario minimo”.