‘Vorrei ma non posso’ pare sia questa la narrazione del centrosinistra rispetto all’appello di Elly Schlein. Non si può dire NO ma troppi sono i distinguo e raccontano di una difficoltà vera.
Giuseppe Conte
“Noi abbiamo gia fatto la manifestazione contro il governo a giugno a Roma, ricorderete i 20 mila. Se il Pd l’11 novembre terrà questa manifestazione e saremo invitati, e sarà contro le politiche del governo, ovviamente noi ci saremo per dare il nostro sostegno e assicureremo la nostra presenza”. Lo ha detto il presidente di M5s, Giuseppe Conte, all’uscita di Montecitorio parlando con i cronisti che gli hanno fatto una domanda sulla manifestazione annunciata da Elly Schlein per l’11 novembre.
Bonelli e Fratioanni
“Elly Schlein sostiene che per l’opposizione è necessario costruire convergenze su temi comuni: siamo d’accordo perché non è un bene per il Paese vedere un’opposizione disunita; questo non fa bene alla democrazia e rafforza un governo di destra che sta causando danni all’Italia”. Lo affermano Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra. “Il governo Meloni sta attaccando i diritti sociali, quelli ambientali e i diritti degli animali, come dimostrato dal rifiuto del salario minimo – proseguono il portavoce di Europa Verde e il segretario di Sinistra Italiana – dalla mancanza di protezione dei profitti eccessivi delle società energetiche che stanno impoverendo le famiglie italiane. Ma proprio perché occorre misurarsi sui temi, serve una discussione vera”. Per esempio, spiegano Bonelli e Fratoianni, “abbiamo diverse opinioni su come affrontare la crisi climatica: non è possibile costruire politiche sul clima credibili se si fa una politica energetica che sostiene la realizzazione dei rigassificatori di Piombino e Ravenna come il Pd sta facendo. La risposta che dobbiamo dare ai giovani che domani scenderanno in piazza in tutta Italia deve essere della massima chiarezza. Per farlo, è essenziale abbandonare gli investimenti nei combustibili fossili, come quelli relativi ai rigassificatori, strutture non solo inutili ma anche funzionali a trasformare l’Italia in un centro del gas. Per questo motivo, diciamo chiaramente al Pd che il loro sostegno ai nuovi rigassificatori di Piombino e Ravenna non è in linea con l’approccio scientifico necessario per affrontare la crisi climatica”. A giudizio di Fratoianni e Bonelli, “il nostro Paese ha bisogno di una grande rivoluzione politica e culturale. Ad esempio, troppi amministratori vedono ancora il consumo di suolo come una fonte di entrate economiche per i bilanci comunali. Tuttavia, abbiamo constatato che le città italiane non riescono più a sopportare il peso di ben 19 ettari di cementificazione al giorno, secondo i dati dell’Ispra. Pertanto, è urgente condurre una battaglia comune, anche con il PD e tutte le forze disponibili, per promuovere una legge rigorosa che affronti immediatamente questo problema, senza esitazioni. Anche su questi temi avviamo dunque il confronto – concludono – per costruire un’opposizione in grado di offrire all’Italia un’alternativa al governo più a destra della storia repubblicana”.
Enzo Maraio
“L’unità non è scendere in piazza ma condividere un programma, costruire la coalizione. Mai come in questo momento storico, con un governo che vuole rendere la sanità un privilegio per ricchi, che preferisce comprimere i diritti piuttosto che sostenere le scelte degli individui, che distrugge il futuro dei lavoratori ignorando le fragilità e le diseguaglianze che crescono nel paese, bisogna lavorare per tenere compatte le opposizioni”. Lo ha dichiarato il segretario del Psi, Enzo MARAIO, che ha aggiunto: “Il Pd di Schlein, a parole, è d’accordo. Ne siamo felici ed è fondamentale conoscere la linea del principale partito della sinistra. Però alle parole bisogna far seguire i fatti e bisogna essere consequenziali e stringersi attorno ad alcune priorità, che per noi sono il lavoro, la sanità pubblica ma sopratutto una riforma elettorale che torni a dare potere decisionale si cittadini”. MARAIO aggiunge: “Non ci si può appellare all’unita e poi andare in ordine sparso. Se il Pd terrà conto di una visione del futuro riformista e laica, se vorrà dare ‘cittadinanza’ alle idee di ogni alleato, noi ci siamo, anche l’11 novembre”.