“Il quadro resta difficile, aumentando la nostra fragilità” avvertono i Giovani Imprenditori di Confindustria con il loro leader. “Non possiamo permetterci una legge di bilancio rinunciataria. E speriamo che, questa, non lo sia” dice il presidente Riccardo Di Stefano, dal tradizionale convegno degli industriali under40 a Capri. La manovra “va collegata il più possibile alle riforme e alle risorse del Pnrr. Perché si scrive ‘riforme’ ma si legge ‘crescita” ed “efficienza’ della spesa. Proteggere e investire, allora, devono essere le parole d’ordine della Manovra. Proteggere le famiglie colpite dall’inflazione e le imprese strozzate dai costi alti”.
“Avevamo già un’eredità pesante sul nostro bilancio pubblico: un debito antico, oggi commissariato dal rialzo dei tassi della Bce”, ed “i Paesi fortemente indebitati sono sempre fragili” spiega. “Per questo – dice – occorre incidere profondamente sui problemi strutturali che sono la crescita e la spesa pubblica. L’una va aumentata, l’altra va diminuita ed efficientata. Non si scappa. Non limitiamoci a contare i centesimi. Che non bastano mai. Perché non è né serio né corretto continuare a vivere a debito sulle spalle di chi è giovane o non è ancora nato”. E aggiunge: “Bisogna abbattere gli ‘extra costi’ più che tassare gli ‘extra profitti’. Perché risorse scarse, e prospettive complesse, impongono scelte mirate. Vale per tutti”. Il quadro resta difficile con “due guerre in corso, la coda della pandemia, i costi delle materie prime ancora alti e del denaro alle stelle”. No, quindi, ad una manovra rinunciataria. “Rinunciatari, non lo siamo neanche noi” sottolinea.