“Dobbiamo aiutare le coppie a realizzare il desiderio del secondo figlio che evidentemente è vissuto come difficile da concretizzare”. Lo dice a Quotidiano Nazionale, la ministra della famiglia e della natalità, Eugenia Roccella, parlando delle misure in manovra previste per le famiglie. “È un fatto di libertà. La ragione della denatalità – dice – in Italia non è nella volontà delle coppie di smettere di fare figli: le statistiche ci dicono che il desiderio di genitorialità è invariato, le donne dichiarano di volere in media due bambini. Spesso però non ne fanno nessuno oppure si fermano a uno e lo fanno tardi. Invece 2,1 figli per donna è il cosiddetto ‘tasso di sostituzione’ che servirebbe per impedire lo spopolamento e garantire l’equilibrio demografico”. “Vogliamo restituire valore sociale alla genitorialità, un vero lavoro ‘socialmente utile’ perché i figli sono un patrimonio dell’intera società”, spiega la ministra. “L’obiettivo è che il nostro Paese torni a essere accogliente per i figli e le famiglie, e che possa uscire dall’inverno demografico che spegne ogni prospettiva di futuro”, aggiunge. “L’asilo nido è una spesa avvertita come molto impattante dalle famiglie, e un servizio importante in particolare per i genitori che lavorano. Investire risorse su questo fronte significa dare un segnale concreto e immediatamente percepibile”, sottolinea la ministra. Parlando delle misure previste: “La decontribuzione per le mamme lavoratrici è una misura che mette al centro al tempo stesso la famiglia e le pari opportunità – ribadisce – Come ha spiegato Giorgia Meloni, una donna che mette al mondo due o più figli ha dato un contributo importante alla società, che così le dà in qualche modo un riconoscimento – prosegue Roccella – . Questa misura serve tra l’altro a combattere la piaga delle dimissioni delle madri lavoratrici”.