di Luigi Mazzella
Il Medio Oriente con il suo Dio unico e i suoi tanti profeti, con le sue tre religioni-madri (ebraismo, cristianesimo, islamismo) e con le varie e moltepici diramazioni etniche, scismatiche ed eretiche (ebrei: aschenaziti, sefarditi,mizrahi, berberi, italkim,romanioti, falascia,baghdadi, bianchi di Cochin, peot ortodossi; cristiani: cattolici, ortodossi, protestanti valdesi o luterani o calvinisti-riformati o anglicani o battisti o metodisti o restaurazionisti o pentacostali; islamici: sunniti, sciiti, ibadi, kharigiti) irriducibilmente in lotta tra di loro rappresenta da vari millenni la polveriera del mondo.
Sembra che stia per implodere totalmente ma si ha motivo di temere che le schegge non risparmieranno l’Europa e l’Occidente che da più di venti secoli hanno aperto le porte alle medesime credenze e fedi, i cui adepti e hanno dato fuoco alle micce.
E non s’è trattato di un’apertura senza colpe, soprattutto per il bellicismo incontrollato dimostrato dalla Chiesa Cattolica dall’XI al XIII secolo, diretto a sottrarre, per motivazioni che possono ritenersi chiaramente “emotive”, la cosiddetta “Terra Santa” dal dominio islamico.
Lo stesso termine “crociata” utilizzato per quell’impresa fu, in seguito, attribuito a ogni campagna di guerra della Chiesa di Roma contro il paganesimo, le eresie, gli scismi nonché diretta a sottrarre terre a popoli infedeli (Messico, Americhe, Africa).
Nel XVI e XVII secolo i conflitti armati scoppiati in Germania, in Francia, nei Paesi Bassi e nell’Europa nordorientale erano, sostanzialmente, “guerre di religione”: la più celebre, quella detta “dei Trent’anni” si concluse affermando il diritto dei sudditi tedeschi di poter scegliere tra cattolicesimo, luteranesimo e calvinismo.
Ottenuto tale risultato, la complicità con le religioni mediorientali di più vecchia data (ebraismo e cristianesimo) da parte dell’Occidente del Vecchio e del Nuovo Continente non s’è fermata.
Soprattutto in funzione anti-islamica.
Inoltre, a tacer d’altro, l’accumulo di ricchezza in mani ebraiche a New York (Wall Street) e a Londra (City) o in mani cattoliche nella Roma dello IOR è stato utilizzato dalla fiorente industria delle armi per alimentare una guerra permanente di estensione planetaria che, grazie allo smodato espansionismo nord-americano, non ha risparmiato neppure l’Asia (e con l’Ucraina, ora, la stessa Europa).
C’è un modo per salvarsi dallo scoppio in atto?
E’ molto difficile. Non si scorgono nel panorama politico occidentale menti lucide che abbiano questo programma:
1)“Rottamare” (per usare un termine di moda) la cultura maturata dall’Occidente in duemila anni di monoteismo religioso mediorientale e di idealismo (prima Platonico e poi tedesco, soprattutto Hegeliano), mandando in soffitta tutti gli assolutismi religiosi e filosofici con le coseguenti utopie ebraiche, cristiane, fasciste e comuniste.
2) Recuperare l’empirismo concreto e pragmatico, il lucido razionalismo della cultura greco-romana presocratica e sofistica, creatrice dell’unico bene per cui vale la pena di vivere: la libertà!
Se c’è qualche leader politico (magari anche solo in nuce capace di sottrarsi a tante ipoteche, religiose o ideologiche, orientato a fare a meno di servirsi di una stampa tutta finanziata da Wall Street e dalla City anche se apparentemente libera e fintamente anti-americana, si faccia avanti: avrà il consenso di molti astensionisti (quelli razionali, non emotivi) e sottrarrà truppe alle due pulzelle, la bionda e la bruna, che hanno dissotterrato, entrambe, l’ascia di guerra!
S’imprima bene nella mente l’aforisma di Albert Einstein: La realtà non cambia se non muta la mentalità che l’ha creata!