“La reazione di Israele è obbligata. I Paesi che vogliono il suo male hanno paura della sua forza, Israele se perde la sua capacità di deterrenza perde la sua stessa possibilità di sopravvivere. Per questo la sua reazione è necessariamente forte. Il tema che si sono posti tutti è il livello di danni collaterali che con una reazione eccessiva potrebbero esserci”. Lo sottolinea, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro della Difesa Guido Crosetto. Impedire che l’attacco di Hamas e la reazione di Israele scatenino una nuova “battaglia di Lepanto”, è anche con questo cruciale obiettivo, secondo il ministro, che Giorgia Meloni è andata in missione al Cairo e a Tel Aviv. “Non c’è uno scontro tra cristianità e Islam, no. C’è una organizzazione terroristica, Hamas, il cui obiettivo è sterminare Israele. Per questo io invito tutti a non incrociare i destini di Hamas con quelli del popolo palestinese”, sottolinea. “L’obiettivo di Hamas è la Jihad, la guerra totale. Cercano di agitare gli animi di milioni di musulmani e trasformare la loro volontà terroristica in una guerra di religione. È un focolaio pericolosissimo, che può partire dalle nazioni arabe e divampare ovunque – precisa – Può scoppiare un incendio che non si riesce più a fermare”. In merito alla possibilità di chiudere altre frontiere dopo la Slovenia, “La necessità di chiudere si vede a seconda degli eventi”, precisa Crosetto. “Quando hai decine di migliaia di migranti che sbarcano in Europa è ovvio, per motivi statistici, che sbarcheranno alcuni che non siano degli stinchi di santo. Per dei potenziali terroristi è il modo migliore per entrare in Italia. In questi anni, di persone che arrivano dal mattino alla sera e possono farci del male ne sono entrate a migliaia”, afferma.