di Vanni Vignes
Un finale rocambolesco regala, è il caso di dirlo, un punto importante alla Salernitana che nonostante l’esordio in panchina del nuovo tecnico, Pippo Inzaghi, non sembra dare segnali di ripresa in questa prima uscita del nuovo corso tecnico. Nulla da eccepire sul piano della voglia, della grinta, ma per giocare a certi livelli c’è bisogno anche e soprattutto di altro: tecnica, idee, ancora qualità tecnica e rapidità di pensiero e di azione. Nei punti nevralgici del campo, la Salernitana pecca di queste cose ed i risultati, pessimi, sono evidenti. Inzaghi non è esente da colpe, sia chiaro, nonostante sia alla sua prima uscita. Innanzitutto se ti presenti spavaldo in conferenza stampa affermando di avere una squadra forte e completa, poi te ne assumi la responsabilità. Ma, errore ancora più grave e che ha condizionato pesantemente lo sviluppo dell’intera prestazione granata, è la scelta di schierare Maggiore centrale di centrocampo. Un suicidio. Mai nel vivo dell’azione, mai propositivo, mai capace di dettare tempi e movimenti, mai pronto ad offrire un appoggio ai compagni in possesso palla, ma soprattutto evidentemente limitato dal punto di vista tecnico. Capo espiatorio? Ovviamente no. Ma in una squadra che gioca a tre a centrocampo il centrale è l’uomo determinante, il faro, il cervello, il capitano della nave. Il colpevole? Inzaghi, ad averlo scelto. Che dagli errori si tragga insegnamento e si cerchi di ripartire. Il campionato corre veloce e la Salernitana sembra ancora ai nastri di partenza.
