“Sussiste un concreto pericolo di effetto domino, cioé l’effetto della reintroduzione dei controlli da parte di alcuni Stati crea inevitabilmente un percorso di ingresso in danno dei Paesi che non assumono misure di chiusura. Anche per la frontiera esterna marittima è stato previsto il rafforzamento del dispositivo già in atto che prevede impiego di unità specializzate nella prevenzione del terrorismo impegnate in controlli a tappeto. Rammento a riguardo che stiamo subendo da mesi una forte pressione migratoria”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nella sua informativa al comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen. Secondo Piantedosi “è aumentato il rischio di penetrazione terroristica attraverso i flussi di rotta balcanica che per caratteristiche geografiche di provenienza dei migranti appare vulnerabile. Ma, oltre alla vulnerabilità intrinseca della rotta balcanica, una complicazione aggiuntiva deriva dal fatto che il già elevato numero di attraversamenti illegali della frontiera lungo la rotta balcanica potrebbe – ha spiegato il ministro – subire un forte incremento in conseguenza dell’effetto combinato del ripristino dei controlli alle frontiere interne di Slovenia, Austria, Polonia e Repubblica Ceca”.