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17 Novembre 2024

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Edith Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz: “Bambini uccisi nel kibbutz? Come nei lager”

“Quando ho letto dei 40 bambini uccisi nel kibbutz mi sono ricordata di una scena vissuta ad Auschwitz: c’era la testa di un bambino ancora sanguinante che veniva usata come una palla da calcio. Ecco, nel leggere la notizia di quei bambini sono scoppiata in un pianto. Ma che mondo è questo? Questa non è guerra, è una vergogna per l’umanità”. Lo dice alla Stampa, la scrittrice e poetessa Edith Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz, parlando della guerra e delle immagini che arrivano Medioriente. “Israeliani e palestinesi devono trovare una soluzione insieme. Il mio desiderio è che nessun ebreo muoia più nel mondo ma non credo che alla violenza si risponda con la violenza, con la vendetta o la rivalsa. Io non ho odiato neanche i tedeschi – afferma – L’odio avvelena solo chi lo prova”. “Quello che è successo il 7 ottobre scorso è una delle cose più orribili che si possano immaginare, soprattutto per i civili. Penso continuamente a quei bambini, ai ragazzi che partecipavano al rave party, presi da un attacco improvviso. Oggi piango tutti i morti, anche palestinesi – sottolinea – Ma appartengo al popolo ebraico e mi duole constatare ancora questo antisemitismo, non nato ieri e che purtroppo non sarà mai sradicato, anzi si sta diffondendo”. In merito alla risposta di Israele all’attacco di Hamas: “Prima di qualsiasi azione bisogna mettere in salvo tutti i civili – ricorda la scrittrice – So bene che è un’operazione difficilissima, anche perché ci sono persone in ospedale e non si sa dove portarle. Ma ricordiamoci che la Striscia di Gaza non è solo Hamas, ci sono bambini, padri, madri. Così non c’è via di uscita” conclude Bruck.

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