Di Vanni Vignes
Due clamorosi errori condannano la Salernitana alla sconfitta nel derby con il Napoli. Il primo di Coulibaly che perde un sanguinoso pallone, l’ennesimo, nella tre quarti granata; il secondo del signor Liberti, che non vede un fuorigioco grosso quanto l’Arechi permettendo così al Napoli di realizzare il gol che ha poi inevitabilmente condizionato la partita. Un ‘errore sportivo criminale’, che basta ed avanza per fermare la carriera a questo signore per evidente incapacità. Eppure la Salernitana non stava facendo e non ha poi fatto male, anzi. Schierata con un 442 molto coraggioso e propositivo la squadra di casa ha tenuto testa ai campioni d’Italia che pur potendo contare su un tasso tecnico superiore non sono mai riusciti a mettere alle corde i granata. Al contrario i padroni di casa hanno pian piano preso campo ribattendo colpo su colpo. Ottima la schermatura di Legowski e Coulibaly su Zielinsky ed Anguissa e perfetto il lavoro svolto da Dia ed Ikwuemesi nel tenere corta la squadra per sopperire all’inferiorità numerica a centrocampo e non offrire troppi spazi a Lobotka. Buona anche la prova dei quattro dietro, sempre reattivi, abili ad accorciare sui mediani ed a raddoppiare sugli esterni quando Kwara è Politano provavano a spingere. Una prova insomma convincente ma che purtroppo non porta punti. Gli spunti però sono stati positivi e lasciano aperti spiragli dai quali si puo provare a venir fuori. La grinta, lo spirito di sacrificio, la voglia, l’applicazione e perché no, anche alcuni sprazzi di buon calcio devono essere il punto di partenza. C’é da soffrire, è chiaro, ma questa squadra dimostra che ha ancora voglia di combattere.