‘Nonostante il Pd’, il lavoro di Vincenzo De Luca sta, indubbiamente, andando molto bene. Presentazioni in tutto il Paese, nei principali talk della tv, nei format più moderni, vedi Fedez.
Il Presidente nel volume mette nero su bianco tutte le critiche al Nazareno, a chi lo guida, indica un’altra traiettoria alla sinistra italiana. Il testo non parla delle vicende campane, non è scritto cioè solo per la partita campana. L’obiettivo è più ambizioso.
Ma cosa accadrà nel prossimo futuro? Il quadro è incerto ma una circostanza, più di altre, sembra essere chiara.
De Luca, al netto del terzo mandato (sacrosanto perché decidono gli elettori e non le segreterie di partito) non potrà essere il candidato del Pd a guida Elly Schlein per Palazzo Santa Lucia. Gli strali che volano oggi lo rendono impossibile domani e sarebbe, per entrambi e per quanto la politica ci abbia abituato a giravolte, una follia.
Allora o De Luca si candiderà contro il Pd, con una coalizione nuova ed oltre gli schemi di oggi, e dopo le europee saranno più intesi i contatti con il centrodestra moderato, o si candiderà con il Pd che, nel frattempo, avrà cambiato la sua guida e ‘salutato’ l’attuale segretaria.
C’è poi un altro scenario, e non è fantapolitica, che potrebbe vedere De Luca impegnato nella scalata del Pd. L’idea non lo ha mai appassionato ma se dovesse passare la riforma del premierato…
Lui lo dirà mai ma chi lo conosce sa che ci pensa.