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17 Novembre 2024

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Il risanamento in Campania parte da lontano 

Di Stefano Caldoro

La parifica della Corte dei Conti per il rendiconto della Regione Campania per il 2022 rappresenta una buona notizia. Al netto di alcune critiche sulle performance sanitarie. La Corte rileva ‘una significativa opera di risanamento degli equilibri di bilancio dell’ente’. E’ merito prima di tutto di chi ci ha lavorato, il settore bilancio, l’Assessore il professore Ettore Cinque, che ho avuto modo di apprezzare negli anni della mia presidenza, dei tanti dirigenti.

È il risultato di un’azione che parte da lontano.

Evito, da tempo, di intervenire su questioni che hanno riguardato la mia presenza a Palazzo Santa Lucia. Lo faccio oggi per ricordare a chi è distratto o a quelli che intendono far partire la storia della Campania nell’anno 2016, sublimi in merito sono le parodie di Crozza. I dati postivi di oggi sono possibili grazie ad un’opera di risanamento avviata nel 2010 e poi consolidata.

In occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario 2015 ci sono, nella relazione del Procuratore Generale Tommaso Cottone, diversi passaggi che fotografano il lavoro della Giunta da me presieduta che consente, oggi, l’equilibrio dei conti della Campania.

In quella relazione la Corte parlava di una Campania “in progressione costante, con forme di virtuosità, di rilevante interesse” ed ancora di “interventi significativi ed in qualche modo “sorprendenti” perché attuati nell’ambito del comparto sanità.

Nel settore la Corte evidenziava, non dimenticando le criticità, il superamento del disavanzo, la capacità di contenere i costi, il contenimento per la spesa del personale, i rapporti virtuosi con il sistema degli accreditamenti ed ancora i miglioramenti sui tempi dei pagamenti. Significativa è la sintesi nella tabella inserita nella Relazione della Corte dei Conti (vedi il resto del post) .

Apprezzamenti venivano riconosciuti al piano di rientro: “Occorre dare atto che le misure prese con il Piano di rientro e la gestione commissariale hanno dato una scossa al sistema che soltanto qualche anno fa sembrava correre solo nella direzione di progressive accelerazioni di spesa e di un incontrollabile aumento dell’indebitamento. La lettura “‘storica” della sanità, come sopra proposta è testimonianza di questo trend di risanamento anche se, è fuori dubbio che le criticità storiche della sanità campana non sono ancora tutte risolte”.

Sul complesso delle politiche di bilancio la Corte riconosce tra i meriti quello di non aver contratto nuovo indebitamento. Dal 2010 questo è avvenuto in controtendenza rispetto agli anni precedenti. 

La Campania ha le carte in regola da allora. E chi dice il contrario mente. 

Non è un modo per rivendicare meriti a distanza di anni. E una ‘operazione verità per indicare un altro metodo a chi oggi immagina che tutto sia iniziato dal 2016. Il lavoro più difficile è stato fatto prima.

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