Organizzato da L’Arsenale di Napoli – cooperativa sociale costituita da Maria Cristina Comite, Marco Izzolino e Francesco Milano, che dal 2021 mira a far sì che il territorio regionale campano sia fruito come un unico museo, si è svolto ieri mattina a Palazzo Fondi, il convegno “Per un museo di cultura immateriale: modelli possibile di fruizione”.
In tanti i partecipanti ai lavori, che sono stati aperti dai 2 curatori del progetto, Maria Cristina Comite e Marco Izzolino, i quali hanno reso noto lo studio di settore alla base di questo progetto: studio partito con il posizionamento di un info point all’interno della corte di Palazzo Fondi, frequentata da oltre 19mila persone al mese. I dati presentati dalla Comite, si riferivano ad un campione di 500 persone, di provenienza internazionale che si sono rivolti all’info point per ottenere informazioni in primis sui trasporti pubblici e poi sui principali attrattori turistici della Regione.
Nessuna, o quasi, richiesta di informazioni sui cosiddetti attrattori minori del territorio campano.
Territori dove il patrimonio immateriale è rimasto autentico e che vanno promossi e valorizzati, proprio a salvaguardia degli aspetti più intangibili della nostra cultura.
Da qui la proposta di fare rete e di presentare ai turisti soluzioni alternative a quelle note, come, ad esempio, la costiera sorrentina, quella amalfitana…
Località oramai in overbooking che meritano sì di essere visitate, ma che devono iniziare a fare da traino per altri luoghi del nostro territorio.
E così, ad esempio, partendo proprio da Paestum e dai suoi magnifici Templi, si può pensare di utilizzare la figura del mediatore culturale per portare il turista a pochi chilometri di distanza a visitare il Museo naturalistico di Corleto Monforte dove ci sono oltre 20mila insetti e numerose specie animali del passato imbalsamate. Ed ancora
Roscigno vecchia, il Castagneto di Roccadaspide, le grotte di Sant’Angelo a Fasanella, il mulino del principe a Castel San Lorenzo sul fiume Calore.
Un viaggio in luoghi incantevoli, sconosciuti ai più, ricchi di bellezze, cultura visiva ed immateriale che rischia di andare dispersa se non si inizia un serio percorso promozionale.
Incentrati ad indagare i vari aspetti del patrimonio immateriale anche gli interventi del critico teatrale Giulio Baffi e di Igina di Napoli, direttrice artistica di Casa del Contemporaneo, di Alessio Strazzullo founder e content creator di Casa Surace, di Alessandra Attena, project leader per Urban Value di Palazzo Fondi Art District.
“La Regione Campania, ed io in particolare, siamo pronti a tradurre in azioni le idee che sono state sviluppate nel corso di questo progetto e durante questa tre giorni de “Il museo liquido in Campania” – ha detto Felice Casucci, Assessore al turismo e semplificazione amministrativa della Regione Campania – ribadendo il suo apprezzamento e condivisione questo del progetto.
I lavori sono poi proseguiti con gli interventi degli artisti Giorgio Milano, Simona da Pozzo, Mauro Maurizio Palumbo.
Nella seconda parte dei lavori l’intervento delle dottoresse Giuseppina Testa Neuropsichiatra Infantile e Marinella Bongiovanni Psicologa/Psicoterapeuta in servizio presso il NONPI 24, che hanno presentato un lavoro sperimentale curato dall’ Arsenale di Napoli nell’ambito del progetto: “Per formare un giardino” (parte del protocollo di intesa stipulato tra ASL Napoli1 centro e Università Suor Orsola Benincasa), volto a sottolineare l’abbattimento delle barriere cognitive nella fruizione dell’arte Immateriale
A seguire Maria Corbi responsabile patrimonio artistico dell’ ANM, Giovanna Cassese, Presidente Consiglio Nazionale delle Arti e della musica, Luigi Crimaco direttore museo Biagio Greco di Mondragone, Mafalda Inglese amministratore di My Fair srl, Francesca Amirante Consigliere del sindaco per il patrimonio diffuso materiale e immateriale, Anita Florio dirigente Uod direzione e promozione musei e biblioteche della Regione Campania, tutti concordi nell’affermare l’urgenza di strumenti normativi di tutela del patrimonio immateriale.