In un Paese ‘normale’, lo stesso che qualcuno auspicava un po’ di anni fa, Manuel Grimaldi sarebbe Senatore a vita.
L’armatore napoletano è una eccellenza dell’Italia.
Lo è perché è il primo italiano, dopo cento anni, riuscito a farsi eleggere Presidente degli Armatori Mondiali, leader dell’International Chamber of Shipping, lo è perché il suo gruppo ha contribuito e contribuisce alla crescita dell’Italia, delle sue imprese.
Il Gruppo conta 7mila dipendenti, un fatturato di 3 miliardi, essenziale nel trasporto di persone e cose, la sede è a Napoli, la proiezione è internazionale come dimostra l’ultima operazione in Grecia.
Lì addirittura il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha partecipato alla firma del contratto relativo alla cessione della gestione del porto di Igoumenitsa, nella regione dell’Epiro, alla cordata guidata dal suo gruppo.
È eccellenza perché le sue intuizioni possono contribuire, oggi, a cambiare i destini dell’Europa in una chiave realmente sostenibile
È eccellenza perché le sue intuizioni possono contribuire, oggi, a cambiare i destini dell’Europa in una chiave realmente sostenibile.
Il dibattito sul sistema di tassazione ETS è un esempio. Solo l’ultimo in ordine di tempo. Lo scopo del sistema europeo di scambio delle quote di emissione (ETS) è quello di ridurre l’inquinamento dell’aria, i tecnocrati di Bruxelles rischiano di fare il contrario, incidendo poco sulle reali criticità. Ed allora sul campo c’è la ‘soluzione Grimaldi’ che prevede l’istituzione di un fondo globale di ricerca e sviluppo “Fund & Reward” alimentato attraverso una fee su tutte le emissioni prodotte a livello mondiale. Dal fondo, è l’idea, si potrebbero attingere le risorse per le nuove tecnologie, ma soprattutto per i nuovi carburanti che saranno sempre più costosi. Con il Fondo, per alimentare competitività a fare bene, si potrebbero premiare gli armatori che si sono impegnati e hanno investito prima in nuove tecnologie.
E’la sua visione, la stessa che contribuì alla nascita di Alis, l’associazione logistica dell’intermodalità sostenibile. L’idea di Guido Grimaldi ma la sua ‘benedizioni’ ed i consigli preziosi, la sua vicinanza sono alla base dei successi. Una sfida che sta cambiando il modo delle Istituzioni di vedere il comparto dei trasporti, una sfida che ha cambiato un mondo che, fino a pochi anni fa, ragionava a compartimenti stagni.
Per tutto questo, e parliamo solo degli ultimi anni di una storia che parte da lontano, il Paese dovrebbe rendergli un tributo. E senza considerare il ruolo svolto dalla Fondazione Grimaldi, circa 15 milioni di euro spesi in progetti nel sociale dal 2007 ad oggi. Una attività straordinaria verso chi, davvero, ha più bisogno.
Se è vero che si nomina a Palazzo Madama chi ‘ha illustrato la Patria per altissimi meriti’ si proceda. Dalle imprese al sociale è esempio
Ed allora se è vero che si nomina chi ‘ha illustrato la Patria per altissimi meriti’ si proceda. La politica ‘solleciti’, con spirito costruttivo e collaborativo, il Quirinale prima che nuovi percorsi di riforma incidano sulla Costituzione.
Chi conosce il dottore Manuel sa che sarà lui, il primo ad essere diffidente, a bloccare, forse a ricucinare. Ad essere in parte infastidito dall’idea.
Non per tendenze populiste, quelle di chi dice ‘io faccio l’impresa e non mi occupo di politica’ ma per un profondo rispetto delle Istituzioni.
Per uno come Grimaldi ‘Le Istituzioni fanno le Istituzioni, la politica si occupa di questo, il compito delle imprese è altro’. Ruoli diversi, rispetto reciproco.
Si chiama ‘stile’, lo hanno in pochi, i Grandi. Però…