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17 Novembre 2024

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Chiara Ferragni e l’odio carico di ipocrisia dei moralisti

Si, qualche errore lo avrà commesso Chiara Ferragni ma l’odio scatenato, in questi giorni, in rete è carico di ipocrisia. Non c’è, con rare eccezioni si intende, indignazione ma frustrazione che si infiamma sulle tastiere e nelle apparizioni in tv.
Certa stampa, con giornalisti militanti, e certa politica, con personaggi colpevolmente distratti su temi più seri ed in perenne ricerca di visibilità, stanno alimentando un clima infame.
In un Paese incapace di riconoscere gli errori e chiedere scusa, l’influencer ha invertito la narrazione. Ha riconosciuto le sue colpe, ha provato a cercare un rimedio. Lo ha fatto, in verità con un video pessimo per forma e sostanza, ed allora appare ingiustificato questo accanimento.
In molti sperano di trasformare la forza dei social, nella logica di un contrappasso 4.0, nella ecatombe della Ferragni. E’invidia, è ripicca, non è sostanza, non è la voce di chi difende ‘ultimi’ o di chi è in campo per i diritti.
I moralisti, tutti in campo, la mettono alla gogna, e sono quelli che tacciano quando uomini politici e delle Istituzioni sommano, al loro stipendio, consulenze con imprese private e Paesi esteri, sono quelli che non riescono a capire la differenza fra la cosa pubblica e gli interessi privati. Sono quelli che non si indignano dei poteri forti che condizionano le Istituzioni.
Parlano quelli, nella stampa e nella politica, che non hanno speso e non spendono una parola sula genocidio dei minori, il più grave nella storia degli ultimi quaranta anni, che si consuma in Israele.
I colpevolmente distratti non perdonano, però, nulla alla Ferragni. Ed allora eccoli a parlare di panettoni ed uova, eccoli pronti a consegnare patenti di moralità.
L’impertinente non li sopporta e si schiera al fianco di Chiara.

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