Due sono i dati politici che emergono, più di tutti, dalle consultazioni provinciali: il centrosinistra a Salerno non ha una coalizione ed il centrodestra non cresce.
Perché non esiste la coalizione? Perché il Pd ‘cannibalizza’ gli alleati. In Via Manzo, da Enzo Luciano a Piero De Luca e fino ad arrivare ad Enzo Napoli, fanno bene a gioire. Legittimo visto il risultato ‘valanga’, oltre il 40% ed otto consiglieri eletti. Non è, però, possibile che a resistere all’interno della coalizione sia solo il Psi con un ‘sorprendente’ 10 %.
Se si considerano le liste di Campania Libera e Moderati ‘costole’ del Pd il dato che emerge è che gli altri partiti della coalizione scompaiono. Azione non arriva a seggio e, per motivi diversi, Italia Viva, Sinistra, Verdi e Cinque Stelle, non fanno liste. C’è da lavorare, per ricostruire l’alleanza, soprattutto alla luce delle ‘insofferenze’ socialiste che prima o poi rischiano di scavare un solco irrecuperabile con il Pd. Serve perché per le regionali e le amministrative altro deve essere il modello. In questa direzione il primo partito ha il dovere di fare di più e prima di altri.
Serve, poi, tanto lavoro nel centrodestra. La somma dei voti ponderati delle liste dell’alleanza sono, di fatto, gli stessi del centrodestra che non era forza di governo.
I dirigenti di Fdi, Fi, Lega e Noi Moderati non riescono, sono rare le eccezioni, ‘con il Governo’ ad intercettare il favore di amministratori. Dato preoccupante che deve far riflettere ed imporre una nuova organizzazione.