“La cancel culture e’ una distruzione di identita’ e di storia. La storia va criticata, va valutata, va discussa, ma i monumenti restano”. Lo sottolinea il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a Mattino 5 su Canale 5. Il ministro ha ricordato che nel Tusmar, un “provvedimento gia’ fatto con il ministero del Made in Italy che stabilisce anche le competenze dell’Agcom, una enunciazione culturale e valoriale” passato in Cdm lo scorso 19 dicembre e ora all’esame del Parlamento, “vi sono elencate una serie di enunciazioni di valori rispetto le quali orientare l’azione del mondo audiovisivo, cui abbiamo aggiunto un altro valore, il rispetto della storia e dell’identita’ dei popoli. Va sempre salvaguardata la liberta’ di espressione, di creativa, di narrazione, ma enunciare un principio generale secondo cui la cancel culture e’ un distruzione di identita’ di storia…la storia va anche criticata, sono il primo a fare operazione intelletuale di questo tipo, ma non vanno distrutti i monumenti. Ricordiamo che furono i talebani a distruggere i Budda”. Le vestigia del fascismo vanno preservate? “Perche’ lo si dovrebbe fare adesso. Nessuno ha mai rimosso monumenti del fascismo. Non e’ accaduto nemmeno nella Germani dell’Est. In Italia abbiamo avuto per lungo tempo governi di centrosinistra, e nemmeno loro lo hanno fatto. Perche’? La storia va valutata, va discussa ma i monumenti restano li'” la puntualizzazione di Sangiuliano.