“Sono pronto a confrontarmi con chiunque sui temi della organizzazione sanitaria della Campania: tenendo conto del personale (dieci mila unità in meno, ndr) e delle risorse (meno 200 milioni dal riparto del Fondo sanitario nazionale, ndr) con cui lavoriamo, posso dire senza tema di smentita che siamo la regione all’avanguardia in Italia”. Lo ha sottolineato il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, a margine della inaugurazione, al “Moscati” Avellino, del nuovo blocco parto del reparto di ostetricia e ginecologia. Da Avellino ha sottolineato “l’eccellenza internazionale dell’oncologia guidata dal professor Cesare Gridelli” e denunciato il “mercato oncologico”.
“C’è qualche medico campano che lavora a Milano -ha proseguito- che per pure ragioni speculative trasferisce pazienti in Lombardia: questo mercato oncologico deve finire, anche perché quegli stessi pazienti, curati in Lombardia, tornano in Campania con problemi aggravati”. De Luca, dopo aver sottolineato che, a differenza di altre regioni, “come Emilia Romagna e Toscana”, ospedali e Asl della Campania“hanno i bilanci in attivo da due anni a questa parte”, è tornato sulle emergenze nei Pronto Soccorso. Partendo dal governo nazionale: “Sta uccidendo la sanità pubblica -ha detto il Governatore- e i tre miliardi di stanziamenti servono a mala pena per i rinnovi contrattuali. In Campania ne abbiamo una decina bloccati, tra questi Santa Maria Capua Vetere, Maddaloni, Scafati, Boscotrecase, per mancanza di personale: se non c’è un adeguamento, salariale e pensionistico, nessuno verrà a lavorare nei nostri Pronto soccorsi. Siamo impegnati -ha concluso sul punto De Luca- in una battaglia per ottenere almeno le risorse necessarie, in linea con la media nazionale”.