“Capisco chi pensa che possa essere un bene che Elly Schlein si candidi per Bruxelles. Si punta sul traino vincente della segretaria. Ma le controindicazioni per questa operazione sono diverse”. A dirlo, al Corriere della Sera, la deputata del Pd Paola De Micheli. “Vorrei cominciare dall’effetto che inevitabilmente genererebbe sulla corsa delle altre candidate – dice -. La segretaria capolista dovrebbe lasciare il posto al secondo, un uomo, per via dell’alternanza”. Per De Micheli: “Una candidatura della segretaria porterebbe il resto del partito a impegnarsi con poco entusiasmo nella competizione elettorale. C’è invece bisogno di tutte le forze in campo, in un impegno collettivo ad ogni livello di tutte e di tutti”. Poi aggiunge: “Non dobbiamo essere identificati come il partito del leader. C’è già il partito di Giorgia Meloni per questo. Ricordiamoci di Matteo Renzi”. E ricorda: “Sarebbe la prima segretaria a candidarsi. Renzi invece candidò in Europa cinque donne. Con lo straordinario risultato che ricordiamo”.