Il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala, al “Corriere della Sera” commenta il via libera del Senato all’autonomia differenziata.
“Non mi piace – dice – perche’ non considera le grandi citta’. Penso sia una follia il rischio di avere venti politiche energetiche diverse. II tema dell’autonomia sta portando incredibilmente tante regioni a differenziarsi su questioni fondamentali. Rispetto l’amico Bonaccini che sul fine vita dice: ‘Lo regolamento io perche’ non lo fa lo Stato’. Ma e’ pensabile che in 20 regioni ci siano 20 diverse leggi sul fine vita?”. “Io – continua – sono a favore di una regolamentazione e ritengo che siano molti i casi in cui e’ lecito togliersi la vita, ma e’ pensabile che se un milanese sente questo bisogno debba prendere la residenza in Piemonte perche’ magari li’ e’ permesso e in Lombardia e’ vietato?”.
Un altro aspetto della mancanza di una legge nazionale riguarda la trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali: “Anche qui faccio una domanda: ma quindi si possono fare registrazioni a Brescia e non a Milano perche’ la procura di Brescia e’ favorevole? Serve una regolamentazione. Ricordo che una volta a Palazzo Chigi incontrai Giorgia Meloni particolarmente alterata perche’ ero stato a Bruxelles a difendere le trascrizioni. ‘Capisco — mi ha detto — ma perche’ non ne hai parlato con me?’. Perche’ le cose non si stanno muovendo e’ stata la mia risposta”. Quanto al Pd: “Non va soprattutto la scarsa voglia di vincere che alberga all’interno del partito. C’e’ la volonta’ di rimanere su un terreno di conferma dei valori del proprio elettorato vero o presunto. Ci si prende pochi rischi. Pero’ se ti assumi pochi rischi rimani al 20 per cento”.
“L’Italia – conclude Sala – ha bisogno di un Pd forte. Vorrei vedere piu’ aggressivita’ nella volonta’ di vittoria. Poi e’ chiaro che per vincere bisogna essere in coalizione e qui cominciano i dolori”. a