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17 Novembre 2024

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Il Comune di Salerno vuole multare (con 500 euro) bambini che giocano a calcio ed a ‘un due tre, stella’

Il Comune di Salerno, con delibera di giunta, ha approvato il nuovo Regolamento di polizia urbana. Mancava da oltre venti anni una sistemata. Per carità, era opportuno. 

Ci sono sensate regole di civiltà (la maggioranza) ed idiozie con poco senso, alcune ed evitabili. 

Buona, ad esempio, l’idea allo stop delle vendite di alcolici dopo le 22 tramite distributori automatici, giusta l’idea del divieto di abbandono di cibo per animali in strada o multe per chi sporca o porta animali in giro senza guinzaglio. Sarà vietato, ma complicato il controllo, anche diffondere musica casalinga prima delle 16 e la sera dopo le 22 (meglio sarebbe stato dire le 24 perché all’orario previsto per la fine di solito iniziano le feste).

Sulla viabilità e la sicurezza, di piazze centrali e particolarmente protette, buone le limitazioni a bici elettriche e monopattini. Non può esserci il far west.

Non ha senso e non vale come deterrente la guerra ai bambini.

Lo stop alle partitelle di calcio, al nascondino, ad ‘Un, due tre…stella’, ai quattro cantoni, è inutile intuizione. 

Nel regolamento, c’è la mano di qualche magistrato è evidente, è prevista la multa di 500 euro per violazione del divieto di esercizio di attività ludiche (lo riporta ‘ll Mattino’) in: Piazza della Libertà, Piazza Giacomo Matteotti, Piazza Flavio Gioia, Piazza Abate Conforti, Piazza Alfano I, Piazza don Enzo Quaglia, via Giovanni da Procida, via Roberto il Guiscardo, via dei Mercanti, Piazza Sedile del Campo. 

Per il divieto attività ludiche, per fortuna nessuno ha avuto la sfrontatezza di elencarle, saranno puniti i piccoli con 500 euro di multa. Inimmaginabile la scena della Polizia Urbana alle prese con le multe ai piccoli armati di super Santos o pronti, spalle al muro, ad avviare la conta del ‘un, due, tre stella’.

Per fortuna il buon senso degli uomini in divisa sarà più forte dei tecnocrati del Palazzo.

Alla fine a questi sia chiara una cosa: 

che ci siano, arrivi l’idea a chi ha lavorato al regolamento, 1000 bambini alla prese con giochi ludici e senza cellulare. 

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