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18 Novembre 2024

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Saracino stacca il partito dalle Istituzioni…

 “Il Pd sta intervenendo con forza nei confronti di episodi e pratiche incompatibili con la linea di rinnovamento emersa in questi mesi. E ora serve una riforma del partito. Il Pd e’ l`unico che ha deciso di intervenire rispetto alla selezione delle classi dirigenti: diciamo basta all`idea per cui le persone vengono selezionate in base al numero di preferenze che portano al politico di turno. La selezione va fatta sulla qualita’ delle battaglie politiche fatte nella societa’. Va invertita la tendenza rispetto ai meccanismi di costruzione del consenso, anche quando non sono illegali, ma sono moralmente scorretti. Dopo le europee lanciamo una conferenza organizzativa”. Lo spiega il deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino, a Il Domani.

“Il Pd e’ impegnato sul salario minimo, contro il premierato e in queste ore alla Camera difende l`unita’ del paese contro l`autonomia differenziata. Queste sono – argomenta – le nostre priorita’ nel rapporto con il Paese. Ma un discorso sul partito resta attuale sia perche’ c`e’ da definire le liste per le europee e per le amministrative, sia per rafforzare le ragioni dei nostri interventi in Puglia e Piemonte. Non e’ affatto detto che si perdano voti. Anzi. La politica deve provare ad arrivare ben prima della magistratura. Lappello di Elly Schlein alla vigilanza degli iscritti va in questa direzione. Se sappiamo che soggetti che fanno il bello e il cattivo tempo sono incompatibili con il nuovo corso”. “Per questo serve un modello organizzativo che prevenga questi fenomeni. Dobbiamo dirci che negli anni e’ anche successo che chi denunciava pratiche opache alla fine finiva in condizioni di isolamento e si allontanava dal partito. E a volte iscritti e dirigenti territoriali rischiano di contare meno rispetto a figure che non hanno mai partecipato a una riunione – conclude Sarracino – ma che poi trovi fuori ai circoli nei giorni del tesseramento o del congresso. Questo e’ intollerabile. La segretaria ha chiesto una nuova fase per la maggioranza che sostiene Michele Emiliano, e Emiliano ha recepito. Ma il fenomeno non e’ solo meridionale, come dimostrano i fatti del Piemonte. Il partito deve tornare ad avere una sua autonomia e non piu’ una dipendenza dagli amministratori”.

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