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17 Novembre 2024

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Movida Salerno, se muore il garantismo muore la civiltà

Se muore il garantismo muore la civiltà. L’inchiesta sulla movida salernitana, quella che la stampa che fiancheggia le Procure si diverte a raccontare nelle forme più diverse e di solito a senso unico, meriterebbe attenzioni diverse e più approfondite.

La vicenda parte nel febbraio scorso, sei persone finiscono ai domiciliari, per 4 il divieto di dimora, per 11 attività commerciali arriva un amministratore giudiziario. Diverse le accuse che vanno dall’associazione a delinquere al trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio ed autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, truffa ai danni dello Stato, violazione degli obblighi di comunicazione previsti dal codice antimafia.

Da tempo gli inquirenti ci lavoravano e nei dispostivi cautelari era già abbondante la mole di carte acquisite. Altro è stato fatto in questi mesi.

Alla luce di tutto questo ed in attesa della fase dibattimentale appare fuori da ogni logica il prosieguo delle misure cautelari.

Nei processi ci si difende da uomini liberi, la presunzione di innocenza è scolpita nella Costituzione. 

Colpisce l’atteggiamento di alcune toghe, non tutte per fortuna, ed il silenzio di quella Salerno che  si indigna, solitamente, per questioni di scarsa rilevanza.

Qui si parla di diritti e non sono solo quelli delle persone coinvolte ma di ognuno di noi.

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