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24 Dicembre 2024

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Melillo: “Cooperazione internazionale contro le Mafie”

“Lavoriamo per aprire ed estendere le strade della cooperazione internazionale. Dobbiamo proiettare sistematicamente le nostre indagini all’estero, condividere progetti investigativi ambiziosi e moltiplicare le squadre comuni, soprattutto per ricostruire i flussi finanziari a monte e a valle dei traffici”. Lo dice il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo,  a Repubblica. “C’è bisogno – spiega – di sviluppare le nostre conoscenze delle organizzazioni criminali che governano il narcotraffico e di cogliere i loro legami con i fenomeni di corruzione e di finanziamento del terrorismo su scala globale”. Per il traffico di cocaina “le rotte fondamentali partono da Brasile, Paraguay e Ecuador, dove infrastrutture portuali sono nelle mani dei narcos, per giungere nei porti del Nord Europa e del Mediterraneo. Ma importante è anche la rotta che dal Golfo di Guinea risale verso l’Europa, attraverso l’Africa Occidentale e il Sahel dove finanzia l’espansione delle reti jihadiste e i processi di destabilizzazione politica e sociale di quelle regioni”. Sui rapporti tra cosche italiane e latinoamericane la spiegazione “le reti criminali brasiliane, venezuelane, messicane e colombiane, controllando non solo i traffici di droga, ma anche quelli di migranti, armi e metalli rari, sono potenti fattori di destabilizzazione di intere regioni, oltre che naturali alleati dei gruppi mafiosi calabresi e albanesi che hanno da tempo in quei Paesi stabili ramificazioni, anche a fini di riciclaggio”. 

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