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27 Novembre 2024

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M5S, parla Furore: “Politica italiana allo sbando, vergognoso scontro tra De Luca e Meloni”

L’eurodeputato uscente: “Un confronto indegno che alimenta la disillusione dei cittadini e mina la fiducia nelle istituzioni”

“Sono profondamente turbato e deluso dalla vergognosa vicenda che ha coinvolto due esponenti politici di rilievo, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e la Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. La registrazione clandestina di una conversazione privata in cui De Luca si è reso protagonista di insulti verso Meloni è già di per sé un atto deplorevole, violando non solo il rispetto reciproco tra persone, ma anche il principio di privacy che dovrebbe essere sacro per ciascuno di noi. Tuttavia, la scelta di Meloni di trasformare una questione privata in uno spettacolo pubblico, pungolandolo pubblicamente durante una visita istituzionale, va oltre ogni limite di decenza e rispetto reciproco. Tale atteggiamento, motivato apparentemente dalla ricerca di visibilità e consenso, non solo alimenta uno spettacolo indecoroso, ma anche mina la fiducia nell’integrità e nella serietà dell’agire politico”. A dirlo è Mario Furore, Eurodeputato del Movimento 5 stelle e candidato per le elezioni Europee a margine del suo tour in Campania.

“La politica dovrebbe essere il luogo del confronto civile e costruttivo, basato sul rispetto delle istituzioni e delle persone, non un’arena per spettacoli di bassa qualità finalizzati unicamente alla conquista di un follower in più sui social media. Questa vicenda ci rammenta quanto sia urgente e necessario promuovere una cultura politica basata sulla responsabilità, sull’etica e sul rispetto reciproco, al fine di ricostruire un clima di fiducia e di dignità nelle istituzioni e nella politica italiana. Non possiamo più tollerare comportamenti simili che alimentano solo divisioni e disprezzo nei confronti della politica e delle istituzioni. È giunto il momento di un cambiamento radicale, che ponga al centro il bene comune e il rispetto delle regole democratiche” -conclude Furore-.

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