“Nel dibattito di questi giorni si è sentito riproporre per l’area flegrea una azione legislativa in linea con quanto previsto dalla Legge regionale 21 del 2003 per l’area vesuviana. Ritengo non sia la strada da percorrere, è ragionamento generale che vale per gran parte del territorio campano. La sfida è tenere insieme sicurezza e vincili, sviluppo e crescita. Lo sostengo alla luce dell’incontrovertibile dato che rappresenta come quella legge, a distanza di oltre venti anni dalla sua approvazione, si sia tradotta per i Comuni vesuviani in una sostanziale paralisi di ogni possibilità di sviluppo pur nel rispetto dell’ambiente e della tutela del paesaggio”. Lo dice Carmine Mocerino, capogruppo della formazione ‘De Luca Presidente’ in Consiglio regionale della Campania.
“Accanto alla sospensione di nuove previsioni di incremento edilizio, ricordo che la 21 del 2003 prevedeva, nella sua formulazione originaria, l’approvazione – ha ricorda – di un Piano Strategico contenente una serie di indicazioni operative che contribuissero all’alleggerimento delle condizioni del territorio in questione. Nelle intenzioni del Legislatore il previsto Piano doveva definire le aree e gli insediamenti da sottoporre a programmi di interventi e la realizzazione di opere finalizzate alla decompressione della densità insediativa presente, provvedere al potenziamento ed al miglioramento delle vie di fuga, assicurare la valorizzazione dei centri storici, nonché contemplare eventuali possibilità di attuazione di interventi compensativi”.
“Niente di tutto questo si è avverato: non abbiamo – aggiunge Mocerino – un Piano Strategico, anzi la sua previsione è oltretutto decaduta dal 2014, lasciando vivere solo una strettissima vincolistica che ha, di fatto, soffocato qualsiasi forma di sviluppo dell’ambito vesuviano. Quella che era una indicazione propositiva si è trasformata in una condizione che ha paralizzato i territori, senza gli strumenti necessari per agire, le risorse adeguate, in pratica generando, a danno delle popolazioni residenti, uno stallo amministrativo, anche rispetto alle più banali azioni di recupero del tessuto edilizio”.
“Il tema oggi non credo sia – prosegue – proporre Leggi ipervincolistiche ma favorire azioni concrete che vedano lo sviluppo sostenibile camminare di pari passo con i temi anche della decompressione. Queste le motivazioni che, nella scorsa estate, ci hanno spinto ad attivare, presso l’assessorato al Governo del Territorio della Regione Campania, con i Sindaci dell’area vesuviana, il Parco nazionale de Vesuvio e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Napoli, un tavolo di lavoro dove poter superare le criticità figlie della 21 del 2003 nella cornice del redigendo Piano Paesaggistico regionale”