“L’espressione giustizia a orologeria non mi è mai piaciuta e non la condivido. Insisto invece nell’affermare che chi è legittimato da un voto popolare non ha solo il diritto, ma il dovere di restare in carica anche se sottoposto a un’indagine, che come tante altre può pure rivelarsi infondata”. Lo dice il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un’intervista rilaciata al Messaggero.
“In caso contrario, devolveremmo alla magistratura il potere di condizionare la politica, cosa che purtroppo è accaduta con Tangentopoli, e anche dopo. Naturalmente posso comprendere che lo stress cui è sottoposto un indagato possa condurlo a scelte diverse. Ma questa è una sconfittta della democrazia, fondata sulla separazione dei poteri” aggiunge.