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28 Novembre 2024

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La lettera di Renzi. Chi ha approfittato di Toti?

Caro Direttore, quando Lella Paita è stata silurata dalla sinistra radicale e poi sconfitta dalla destra nelle Regionali 2015 nessuno ricorda che fu proprio il centrodestra a giocare contro Lella la carta giustizialista. Avremmo potuto rendere alla destra pan per focaccia (ligure). Ma non l’abbiamo fatto. E proprio ricordando quella pagina di inciviltà giuridica e politica noi non ci siamo uniti al coro giudiziario contro Toti. Siamo stati all’opposizione di Toti e saremo parte della coalizione di centrosinistra ma senza mai usare un linguaggio barbaro e manettaro. Una volta che abbiamo detto che a sinistra ci sono giustizialisti, che si fa? Si chiudono gli occhi e si finge di non vedere che ve ne sono anche a destra?”. Lo dice in una lettera a ‘Il Tempo’ è il fondatore di Italia Viva Matteo Renzi che si dice contrario “alla doppia morale”. “Il mio amico Costa è così gentile da ricordare la mia vicenda personale – aggiunge – ho subito perquisizioni illegittime, intercettazioni abusive, pubblicazioni illegali. La mia famiglia è stata massacrata, la mia vita messa a soqquadro, i miei affetti violati nella sfera più intima. Eppure ho resistito e non ho mai mollato, grazie anche all’affetto dei miei cari. In tanti mi volevano fuori dalla politica: ma ho resistito e resisto perché non voglio dare ai giustizialisti la soddisfazione di avermi cacciato. Se Giovanni Toti ha scelto di mollare avrà avuto le sue ragioni personali, che rispetto. Perché dopo tre mesi di privazione della libertà capisco che non deve essere facile continuare a lottare”. “Ma non capisco perché la sua maggioranza non l’abbia sostenuto fino in fondo. Non sarà che anche a destra qualcuno ha volentieri approfittato della vicenda giudiziaria? La dico in modo chiaro: non prenderò mai lezioni di garantismo da questa destra. È la destra di Giorgia Meloni che faceva i video contro mio cognato indagato in pompa magna e assolto nel silenzio di quasi tutti i media (‘Il Tempo’ è stato una lodevole eccezione, grazie). È la destra della Lega nata col cappio in Parlamento e poi scopertasi garantista con i padani, giustizialista con gli avversari. È la destra che mi massacrava su Open, sulle banche, sulle conferenze all’estero: tutte questioni da cui siamo usciti archiviati o assolti. E non abbiamo ancora sentito la magica parolina: scusa. È la destra garantista con Delmastro e giustizialista con gli avversari”. “Esattamente come la sinistra radicale – scrive Renzi – è garantista con i propri indagati e giustizialista con gli avversari. Non posso dimenticare, del resto, che quando il leader di Costa, Carlo Calenda, decise di chiudere l’esperienza del terzo polo affidò un post a Facebook con scritto che lui, a differenza mia, non aveva mai ricevuto avvisi di garanzia. E allora dico al mio amico Enrico che lezioni di garantismo servono sempre, in questo sgangherato mondo politico, ma se proprio egli vuole fare il professore che inizi a richiamare in classe i suoi consiglieri regionali, i suoi candidati e il suo segretario. Quando Costa avrà spiegato il garantismo ai suoi volentieri gli diremo grazie per il suo encomiabile servizio. Ma non si usi il garantismo per contestare la nostra scelta di campo per il centrosinistra. Sia la sinistra che la destra hanno un eccesso di giustizialismo che proveremo a mitigare”.

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