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24 Novembre 2024

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Stretta sulla cannabis, è polemica. Insorge la sinistra

Seduta fiume nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera per chiudere l’esame del ddl sicurezza. Tra le proposte di modifica approvate c’è la stretta sulla cannabis light che, di fatto, la equipara a quella non light.

Si scatena la protesta.

Il Partito Democratico

“In una vergognosa seduta di commissione notturna, piena di forzature, nell’ambito della discussione del ‘Ddl sicurezza’, e’ stato approvato ieri notte l’emendamento del Governo che equipara la cannabis light a quella con piu’ alto contenuto di thc. Uno schiaffo innanzitutto alla scienza, che attesta che la cannabis a basso contenuto di thc non ha alcun effetto psicotropo, ma anche e soprattutto uno schiaffo alle migliaia di persone che lavorano nel settore. La cannabis light ha un vastissimo potenziale produttivo, in ambiti anche molto diversi, e si stava caratterizzando come eccellenza italiana – anche e soprattutto veneta – e come settore fortemente caratterizzato dalla presenza giovanile. Quei lavoratori perderanno tutto”. Lo dice la deputata del Pd Rachele Scarpa. “Un danno immenso verra’ fatto anche a chi si cura con lacannabis light, che vedra’ il proprio diritto alla salute compromesso nell’accesso alle cure dal pregiudizio proibizionista della maggioranza. L’idea per cui la ‘guerra alla droga’ si fa decidendo arbitrariamente cosa sia, la droga, fa perdere di credibilita’ alla necessaria lotta al traffico illecito e all’abuso di sostanze stupefacenti, che nel dominio del proibizionismo continuano a mietere vittime e fanno incassare alla criminalita’ organizzata 7 miliardi ogni anno. La maggioranza, in commissione, non si e’ nemmeno degnata di spiegare nel nome di quale ‘sicurezza’ ha deciso di distruggere un settore fiorente e di criminalizzare piu’ di 6 milioni di consumatori nel nostro paese conclude Scarpa.

Il Movimento Cinque Stelle

“Nell’iter fiume e farneticante a cui il Parlamento è stato sottoposto sul ddl Sicurezza, le destre sono riuscite a far passare un emendamento dal timbro medievale che di fatto mette fuorilegge la Cannabis e tutta la filiera annessa. Un danno di centinaia di milioni di euro e che di fatto fa vacillare 11 mila posti di lavori. La svolta ‘vannacciana’ del governo Meloni così è completata: e meno male che questi qua non volevano disturbare chi vuole fare. Farsa assurda, come tutto questo mese di luglio in Aula”. Così in una nota la deputata M5S Emma Pavanelli.

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