“Il ‘campo largo’, senza un minimo di programma di governo – che vada dalla politica estera al superbonus, dalla transizione verde al salario minimo, temi veri e cruciali insomma – non esiste. E per ora non esiste. Il ‘tutti contro Meloni’ non funziona, non e’ politica”. E’ il solito Carlo Calenda al Corriere della Sera.
“Io – spiega – sono disponibilissimo a discutere, confrontarmi, su ogni tema utile per il Paese. Io sono con Schlein sul salario minimo, ma sono anche con la maggioranza sulla giustizia. Questa polarizzazione estrema per cui non conta piu’ quello che si propone ma solo lo scontro gli uni contro gli altri, perfino su un incontro di boxe femminile, porta al disastro”. “Noi – dice ancora – ci poniamo l’obiettivo di cambiare questo sistema di o tutti di qua o tutti di la’. Alla fine l’unica soluzione per questo Paese sara’ una larga coalizione dei partiti europeisti”.
“Con Schlein ho un ottimo rapporto -prosegue – Ma vorrei trattare temi concreti. Cosi’ come faccio con Meloni, alla quale per esempio ho suggerito di confrontarsi con le opposizioni su un tema importante come il piano Mattei”. Per quanto riguarda le Regionali “in Emilia-Romagna e in Umbria non abbiamo problemi, saremo col centrosinistra” mentre in Liguria “la situazione e’ diversa. Non ci e’ piaciuto come e’ stato attaccato Toti. Se la parola d’ordine e’ giustizialismo, noi non possiamo starci. Nel programma del candidato chiediamo che si vada avanti con le infrastrutture e che si metta mano alla sanita’”.