di Vanni Vignes
La vittoria del gruppo, la vittoria delle idee, la vittoria del cuore. La Salernitana batte la favorita Sampdoria e lancia un chiaro segnale al campionato, nonostante i chiari limiti che ancora attanagliano l’organico granata. Ma le carenze, assolutamente da colmare in questi ultimi 4 giorni di mercato, non fanno altro che aumentare il valore del lavoro che Martusciello e Petrachi stanno portando avanti. Cuore ed idee abbiamo detto, perché il campo non mente e stasera ha chiaramente detto che la strada è quella giusta. I granata devono rinunciare a Soriano per il riacutizzarsi del dolore dovuto ad una “botta” ricevuta a Bolzano e Martusciello decide di sostituirlo con Valencia ma senza cambiare assetto. Avanti col 433 con Tongya a fare la mezz’ala insieme a Tello ai lati di un meraviglioso Amatucci. La fortuna aiuta gli audaci e l’errore del giovane portiere ospite Vismara regala a Simy il gol del vantaggio dopo 15 secondi di gioco. La partita é subito in discesa ma gli ospiti, sfruttando le grandi qualità tecniche ed affondando nella zona di Tongya, in difficoltà nel primo tempo ma sontuoso nella ripresa, la ribaltano in pochi minuti. Il primo tempo si trascina senza sostanziali variazioni tecniche o tattiche, variazioni che invece arrivano nella ripresa. Martusciello negli ultimi 30 minuti rischia il tutto per tutto schierandosi con il 424 con Kallon a destra, Valencia a sinistra e Verde sottopunta dietro Simy e davanti alla coppia Tongya Amatucci. Il pareggio di Valencia con un colpo di testa non cambia le carte in tavola. Martusciello rischia mantenendo l’assetto e cambiando Bradaric e Valencia con Braaf e Njoh. La Samp arranca chiusa col 532, senza Tutino non riesce più a ripartire, mentre i padroni di casa acquistano coraggio, entusiasmo, furia agonistica. In difesa Bronn e Velthuis riscattano un primo tempo così e così ed il gol di Braaf a 5 minuti dallo scadere arriva a sugellare e premiare una prestazione orgogliosa, coraggiosa ma che ha dimostrato tutte le qualità di questa squadra. Squadra che va completata, assolutamente, perché non farlo sarebbe un vero peccato mortale.