La strage di Paderno non deve catturare l’attenzione della cronaca fine a sé stessa ma deve rappresentare l’occasione per riflettere. Non può calare il sipario. Almeno non così.
L’Impertinente inizia, allora, un viaggio nell’universo giovanile per capire. Lo fa parlando con i protagonisti di questo mondo.
Riccardo, da tutti raccontato come un ragazzo normale, ha ucciso i suoi genitori e suo fratello. Cosa è successo? Perché non si intercetta il malessere? C’è da proccurarsi. Proveremo a darci qualche risposta. Lo faremo per capire e senza illuderci di risolvere problemi più grandi di noi.
Emanuele Corso, il primo del nostro viaggio, è lavoratore con l’hobby della organizzazione di serate, appuntamenti di successo
Cosa pensi della strage di Paderno gli chiediamo e lui “penso che sia una delle cose più terribili che possano accadere, purtroppo tutto sta andando solo che peggiorare”.
Emanuele è convinto di qualcosa che già non andava. “Sicuramente Riccardo avrà avuto le sue mancanze, il suo sentirsi incompreso e solo anche da chi doveva seguirlo passo passo, e chi meglio della propria famiglia può capirlo ma a qui a compiere un gesto così folle…”. Ma la sintesi è questa: “Penso di si, credo abbia mostrato un malessere mai visto prima”.
“C’è da preoccuparsi e anche tanto – sottolinea rispetto ad una domanda sulla insofferenza di giovani – penso che tra i giovani ci sia tanta sofferenza e tanta incomprensione e voglia di mettersi in mostra anche facendo del male agli altri”.
“Al dì fuori di questa tragedia c’è – spiega – tanto malessere il più causato dai social e con gli anni penso che la cosa sia peggiorata e andrà a peggiorare ancor di più”.
Ma una soluzione c’è: Essere integrati in un qualcosa come lo sport o attività di gruppo penso che possa aiutare a star bene con se stessi e con gli altri”