Franco Alfieri, da giovedì scorso rinchiuso nel carcere di Fuorni, è stato interrogato dal Gip del Tribunale di Salerno nell’ambito di un’inchiesta della Procura che ipotizza, a vario titolo per lui ed altri sei, reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti.
Ha risposto tutte le domande del giudice.
Il tema di queste ore è quello della carcerazione preventiva. Extrema Ratio usata con disinvoltura.
E ‘questione non circoscritta al caso Capaccio.
Troppo spesso, e questa vicenda dovrebbe far riflettere, l’istituto è stravolto. Da strumento di emergenza è trasformato in una vera e propria forma anticipatoria della pena o in ‘strumento di minaccia’.
Nel caso di amministratori in carica troppo spesso il corto circuito delle Procure e di certa stampa, della cattiva politica, consegna alla opinione pubblica l’idea della condanna. Si chiama inciviltà.
Troppo spesso, il caso di Genova è emblematico, la misura è usata per indurre gli amministratori alle dimissioni. Le procure, insomma, bloccano esperienze amministrative prima dei diversi gradi di giudizio. Inaccettabile. L’auspicio è che non valga in questo caso.
